CAN A. Giornata di raduno tra aula e terreno di giuoco

CAN A. Giornata di raduno tra aula e terreno di giuocoE’ trascorsa tra aula e terreno di gioco la seconda giornata di raduno per l’organico della CAN A. L’intenso e fruttuoso lavoro è iniziato nelle prime ore del mattino: dopo essere stati sottoposti al peso dall’equipe medica, arbitri ed assistenti, in gruppi diversi, sono stati impegnati in una seduta d’allenamento finalizzata ad affinare la preparazione. In particolare, gli assistenti hanno curato la tecnica della loro corsa laterale attraverso esercizi specifici.
Il gruppo è tornato unico per un lungo approfondimento tecnico in aula col continuo supporto di slide riassuntive e filmati relativi ad episodi di gara: tra gli argomenti sviscerati notevole riguardo è stato posto sulla gestione delle proteste, individuata dalla Commissione come precipua area di miglioramento. Nel suo intervento, Domenico Messina ha sottolineato l’importanza di distinguere il dissenso spontaneo –gestibile con calma e serenità dal direttore di gara- da quello scientifico che, invece, avendo il fine ultimo di condizionare l’arbitro, non può che essere seguito da una sanzione disciplinare. L’attenzione si è poi spostata sull’analisi del grave fallo di gioco la cui corretta individuazione passa da una buona capacità di lettura della gara: “Mentalmente bisogna catalogare la partita e tenere conto di numerosi fattori –afferma Messina- Soltanto mantenendo un equilibrio sia tecnico che psicologico potremo assumere la decisione giusta trasmettendo serenità al sistema”.
Nel primo pomeriggio, la Commissione si è dedicata agli associati al primo anno di appartenenza alla CAN A attraverso un lavoro tecnico e motivazionale. Subito dopo, ancora una plenaria tecnica con un focus sulla collaborazione arbitro-assistente. Messina, Ivaldi e Morganti hanno istruito gli addetti ai lavori attraverso un’attenta analisi video su blocchi e tattiche difensive che spesso rendono difficili valutazioni sul fuorigioco: “In questi casi –sottolinea Ivaldi- soltanto attraverso un lavoro in sinergia della squadra arbitrale si può adottare la decisione corretta”. Peraltro, nella segnalazione dei falli fondamentale è la tempistica: “Non siate impulsivi –afferma Morganti, rivolgendosi agli assistenti – Prima di segnalare, verificate se l’arbitro è in controllo della situazione”. Discutendo di dinamiche interne alla “sestina”, inevitabile un riferimento a come cambia, in seguito all’introduzione della GLT, il ruolo dell’addizionale che ora può concentrarsi maggiormente su cosa accade in area di rigore.
In serata, una seconda sessione di allenamento sui campi di Sportilia e, dopo cena, si tornerà in aula per una riunione tecnica specifica sulla valutazione dei falli di mano.

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(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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