Sezione di Novi Ligure
Presso il Museo dei Campionissimi si è tenuto il Convegno “Lo Sport è Vita – La Donna e lo Sport”, manifestazione aperta a tutte le realtà sportive locali per sottolineare l’importanza della formazione ed educazione dei bambini, dell’alimentazione e della figura della donna in tutti gli sport.
La Sezione di Novi Ligure, giocando in casa, ha aderito con entusiasmo all’iniziativa con la partecipazione dell’Assistente Regionale Manuela Sciutto che è intervenuta come rappresentante degli arbitri di calcio. Dopo aver ringraziato l’organizzazione nella persona di Franco Ciliberto (Vice Presidente della società calcistica Tiger Novi) per l’ invito, ed il Sindaco della città alessandrina Rocchino Muliere, partendo dalla sua esperienza personale, Manuela ha esposto le difficoltà che una donna può incontrare nel mondo arbitrale, un mondo da sempre prettamente maschile.
La donna, oltre a dover lottare contro il pregiudizio che dirigenti e calciatori hanno nei confronti della figura dell’arbitro, deve combattere contro il luogo comune che le donne di calcio non se ne intendono. "Ciò che più amo dell’ arbitraggio è riuscire a sfatare questo pregiudizio, ottenendo il rispetto di calciatori e dirigenti. Il rispetto non è dovuto, non è legato alla divisa che si indossa, ma si deve conquistare ogni volta che si scende in campo. E’ sempre una sfida con se stessi".
Un’altra difficoltà è la prestazione atletica: se si vuole concorrere con gli uomini devi dare i risultati degli uomini, le partite che vengono arbitrate sono per lo più maschili, rare quelle femminili, quindi per raggiungere il livello di prestazione maschile, lo sforzo fatto da una donna è maggiore.
Un’ ulteriore difficoltà, riguarda la personalità: solitamente le donne hanno un carattere più timido e sensibile rispetto a quello degli uomini. Pertanto è più difficoltoso rafforzarlo e non lasciarsi influenzare da proteste, insulti o episodi di violenza.
Importante l’intervento della Dott.ssa Monica Scardova, psicologa, che ha parlato di come il genitore e gli allenatori si devono rapportare con un bambino. "Il bambino non deve essere trattato come un adulto, quindi deve fare esercizi mirati ad evitare il sovraccarico. Gli si deve insegnare che si fa sport per divertirsi (facendo così si incrementano gli episodi di far play) e non solo per vincere (si incrementano gli episodi di condotte sleali e gli episodi di violenza in quanto si vuole vincere a tutti i costi) ed evitare la sindrome del campione che può provocare situazioni di drop out (si abbandona lo sport perché non si riescono a raggiungere gli obbiettivi) o di born out (si continua lo sport e una volta che si è stati campioni si vuole esserlo per sempre e si è disposti a tutto)".
Nella foto gallery: Manuela Sciutto; L’organizzazione, nella persona di Franco Ciliberto; Acqui Calcio Femminile, una rappresentanza; Il Sindaco di Novi Rocchino Muliere; La Psicologa Dott.ssa Monica Scardova.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)