Sezione di La Spezia
Un altro importantissimo evento si è tenuto venerdì 22 aprile presso la Sezione della Spezia: Erio Iori, componente del Comitato Nazionale AIA, è il considerevole ospite che ha onorato il Presidente Loris Pedroni e gli associati tutti della sezione più a Levante della Liguria.
Appena giunto da una importante riunione a Coverciano, Erio ha iniziato la sua gradevole oratoria con alcuni cenni sulle novità, anche regolamentari con le quali si inizierà la prossima stagione sportiva. Ha continuato parlando di violenza sugli arbitri, dell’applicazione della legge 104/2014, soffermandosi poi sul delicato ruolo dei “formatori” sezionali, rivolgendosi alla folta platea: "Considero buono il lavoro da loro svolto, anche perché li conosco personalmente. Ma voi arbitri li conoscete i vostri formatori? Li rispettate? Il Presidente, gli osservatori, i tutor, sono i vostri formatori, che non hanno subito soddisfazioni, ma le avranno in futuro, magari quando non saranno nemmeno più nel consiglio".
Tre i punti cardine, fondamentali in Sezione: fare formazione, garantire la regolarità dei campionati e portare gli arbitri ad alti livelli. Primo requisito del buon arbitro è la preparazione atletica, dopo la conoscenza del regolamento, poi la presenza in Sezione. Quindi serietà nelle accettazioni delle designazioni, studio delle squadre, informazioni sulla gara. Si va ad arbitrare, si accoglie con educazione l’osservatore e poi si telefona al Presidente. Non per sapere il voto o contestare il collega, ma per sapere come è andata. Un arbitro che ha personalità e conosce il regolamento, tutto il resto lo può imparare. Non esiste il percorso netto. "Nell’arbitraggio, come del resto nella vita non esiste il percorso netto! Limitiamoci sempre alla regola del “C”, ovvero: casa, carattere, concentrazione, convinzione, costanza, comunicazione. In presenza di dirigenti e giocatori, tre parole: rispetto, saluto, serenità. Dobbiamo avere rispetto del nostro corpo, vestiamoci sempre “normalmente”, sobri. Il filo conduttore lo dobbiamo scoprire da soli. C’è chi propone e chi ascolta, insieme si interagisce".
Un vulcano di parole Erio, che quasi toglie il fiato agli astanti, ma che subito stimola con domande e considerazioni a bruciapelo. Ascoltare, reagire, interagire. Subito, presto, sul terreno di gioco il tempo è l’assoluto! Reagire immediatamente! Mai rimanere stupiti davanti agli eventi, anche positivi, reagire subito. Come quando da ragazzino ha ricevuto il primo regalo da giovane arbitro. Proprio qui, alla Spezia: "Una bellissima bussola marinara che ancora gelosamente conservo. E da allora nutro rispetto, amicizia ed appartenenza per questa sezione oltre che per questa terra".
Al termine dei lavori, la cena conviviale: non c’è stato un attimo di silenzio, nemmeno a tavola, in un momento graditissimo e molto partecipato. Erio ha anche “ritrovato” un lontano amico, Vincenzo Rollando, che ha voluto omaggiarlo dei famosi limoni di Monterosso e del suo, autoprodotto limoncino.
Nella fotogallery: La sala gremita; Loris Pedroni e Erio Iori; Un momento durante i lavori; Erio Iori parla ai presenti.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)