CRA Trentino Alto Adige
“Le donne in questo momento sono protagoniste in molti ambiti della vita pubblica e sociale. Mi fa piacere che anche in un ambito sportivo che rimane certamente segnato da connotati maschili, le donne si stiano comunque facendo strada. E la premiazione di questa sera ha proprio questo significato: dare giusta visibilità ad una pattuglia sempre più grande e motivata di donne che hanno scelto di indossare la divisa dell’arbitro di calcio”. Con queste parole Iva Berasi, assessore all’emigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità della Provincia autonoma di Trento ha accolto - nella serata di mercoledì 20 dicembre - le donne arbitro di calcio nella sala stampa del palazzo della Provincia.
A quelle presenti, sono sedici le donne arbitro in Trentino, ha consegnato un’opera d’arte realizzata appositamente da Paola de Manincor, l’artista trentina che su delle formelle ha rappresentato momenti legati al gioco del calcio in chiave femminile. Per Angela Esposito – che siede nella Commissione nazionale di disciplina – anche il riconoscimento “Sport in joy”, che in precedenza era stato assegnato agli olimpionici del Trentino.
Accanto all’assessore Berasi i dirigenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Ettore Pellizzari ed Osvaldo Carbonari; i dirigenti dell’Associazione Italiana Arbitri, Alberto Cova e Carmelo Lentino; il dirigente dell’Associazione Italiana Allenatori di Calcio, Piero Fiorito e il dirigente del settore sport della Provincia, Renzo Dallaserra.
Da più parti la sottolineatura della bontà dell’iniziativa per il riconoscimento di un ruolo che – certo a fatica, ma con risultati sempre più evidenti – le donne si stanno ritagliando in un mondo fino a poco fa ritenuto di esclusiva competenza maschile.
La premiazione è stata simpaticamente contrassegnata da una sorta di intervista che l’assessore Berasi ha condotto con le donne arbitro, chiamate a raccontare del perché e del come sono approdate a questo hobby. Per molte si è trattato di proseguire la grande passione per il calcio: alcune delle donne arbitro sono state calciatrici. Ma altre hanno parlato di sfida e di voglia di misurarsi in un ambito non facile. E c’è chi è diventata arbitro sulle orme del fidanzato arbitro. Difficoltà e problemi non mancano e non va dimenticato che solo nel 1990 il mondo del calcio ha aperto le “porte” alle donne arbitro. Ma le storie sentite oggi parlano di rispetto, entusiasmo e crescente disponibilità anche da parte degli organi federali.
Le donne arbitro di calcio in Trentino
Marika Banal, Varone – Riva del Garda, arbitro, 23 anni, ostetrica
Eleonora Dalla Pellegrina, Castelnuovo del Garda, arbitro, 29 anni, consulente marketing
Angela Esposito, Trento, Commissione disciplina nazionale AIA, 44 anni, avvocato
Susanna Ferrara, Arco, arbitro, 22 anni, studentessa
Gemma Fiori, Trento, arbitro, 33 anni, sociologa
Cecilia Laude, Gardone Riviera, arbitro, 28 anni, impiegata
Federica Manna, Rovereto, arbitro, 20 anni, studentessa
Margherita Meda, Bolognano di Arco, 23 anni, arbitro, ostetrica
Elmiriona Miraka, Trento, 16 anni, arbitro, studentessa
Patrizia Nicolli, Trento, 24 anni, arbitro, studentessa
Tullia Perottoni, Rovereto, 24 anni, arbitro, vigile urbano
Marina Ponjavic, Moena, 24 anni, arbitro, casalinga
Caterina Previdi, Rovereto, 19 anni, arbitro, studentessa
Angela Ricchi, Calceranica, 20 anni, arbitro, studentessa
Pia Russo, Malosco, 31 anni, arbitro, avvocato
Romina Santuari, Meano, 33 anni, assistente CAN C e internazionale femminile, geometra
Nella foto, da sinistra, Iva Berasi e Angela Esposito
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)