La visita di Raffaele Giove della CAI

Sezione di Brescia

La visita di Raffaele Giove della CAIAnche per la Sezione “Elio Schinetti” di Brescia è arrivato il momento di accogliere la visita annuale dell’ospite nazionale assegnato dal Comitato Nazionale.
Quest’anno a far visita agli arbitri bresciani è arrivato il componente della Commissione Arbitri Interregionale (CAI) Raffaele Giove della Sezione di Bari. Una trasferta che ha portato Giove dal mare della Puglia alle pendici delle prealpi lombarde per incontrare quasi 200 associati presenti nei locali sezionali per la sua lezione. L’Arbitro benemerito Raffaele Giove è una persona di spicco sia per le doti tecniche, acquisite nei tanti anni passati sui campi, che per quelle dirigenziali: dopo essere stato arbitro dalla stagione 75/76 e aver raggiunto come la CAN C nell’87/88, transita come assistente nella CAN A/B e vi rimane dalla stagione 93/94 alla stagione 97/98; da qui inizia la carriera dirigenziale, prima come Componente del Comitato Regionale Arbitri della Puglia, poi come Vice Presidente CRA, segue un quadriennio olimpico come Presidente della Sezione AIA di Bari e un quinquennio poi come Presidente del CRA Puglia, fino ad approdare, ad oggi, come Componente della Commissione CAI. Insomma, un Curriculum di tutto rispetto.
La serata si apre però con Matteo Palma, Presidente della Sezione di Brescia, che accoglie i 32 nuovi arbitri promossi durante la sessione d’esame dello scorso dicembre, e gli associati rispondono con un forte applauso di incoraggiamento. Dopo aver posto ai presenti i saluti di Vincenzo Fiorenza e di tutta la Commissione CAI, Giove inizia il suo intervento, dicendo di sentirsi da subito inorgoglito nel vedere una Sezione così gremita, grande soddisfazione per una persona che dell’attività arbitrale ha fatto una passione di vita. Passione: un termine che è stato il fil rouge di tutta la serata e che ben traspare dalla persona di Giove e dal coinvolgente pathos che accompagna le sue parole. L’invito a veicolare la passione è quindi subito rivolto ai colleghi più anziani, a quegli osservatori che devono spingere i ragazzi a sentirsi parte della nostra associazione, a veicolare questo modo diverso non tanto di fare sport, quanto di diventare Uomini e Donne. I giovani arbitri in crescita invece devono essere “Professionisti con la testa, dilettanti con il cuore”, dice Giove, “ Dovete essere all’altezza del compito che vi è richiesto, e potete farlo soltanto attraverso la conoscenza del regolamento e la massima preparazione atletica, che forniscono automaticamente credibilità alla prestazione in campo”.
Raffaele Giove ha poi fatto leva sull’ arbitraggio come “Modus Vivendi”: “Faccio parte dell’AIA ormai da 35 anni e ho avuto la fortuna di ricoprire innumerevoli ruoli. Fare l’arbitro non lo ha ordinato il medico e l’associazione ha bisogno di persone motivate e appassionate, che facciano dell’arbitraggio un modo di vita. L’AIA è un’associazione in cui molti vorrebbero dire la loro perché per la società noi arbitri siamo un esempio e, in quanto tale, siamo sempre sotto osservazione. L’AIA non ha mai lasciato e mai lascerà da solo nessun associato”.
Giove ha continuato dicendo agli osservatori di ricordarsi, quando vanno a visionare un ragazzo, di essere loro stessi stati arbitri e di non aggredirli con gli errori commessi, ma tenendo conto che “in ogni prestazione negativa, vi è sempre e comunque un barlume di luce”, immedesimandosi quindi anche nei sacrifici e dando l’opportunità al giovane di continuare a credere in quello che fa. La chiusura è poi stata affidata a due moniti rivolti ai ragazzi: ”credeteci, credeteci sempre, ma soprattutto, fatelo con umiltà. Non pensate mai di essere arrivati, perché c’è sempre la possibilità di migliorarsi. E quando pensate di lasciare, fate vedere che sapete reagire, fate vedere che siete dei grandi Associati”. Una platea entusiasta ha salutato con uno scroscio di applausi Raffaele Giove che, dopo essere stato omaggiato con un assaggio di prodotti locali, ha salutato la Sezione “E. Schinetti” di Brescia lasciando nei presenti il ricordo di un uomo che dell’AIA ha fatto una ragione di vita e della passione un valore da trasmettere alle giovani, e vecchie, leve.

Nelle foto: Raffaele Giove durante la lezione; il Presidente Palma con Giove; la sala riunioni.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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