Trentacinque nuovi arbitri

Sezione di Isernia

Trentacinque nuovi arbitriLa Sezione biancoceleste dell’Associazione Italiana Arbitri sta via via facendo incrementare i propri organici. Infatti, l’ultimo Corso nazionale ha portato ben trentacinque nuove giacchette nere, pronte a dirigere i campionati provinciali e regionali del Molise.
La Sezione di Isernia, con un grande spirito imprenditoriale, ha infatti iniziato a puntare non solo sulla città di Isernia, ma la lungimiranza del Direttivo, saldamente guidato da Domenico De Falco, ha spinto il focus su altri comuni, vicini e grandi bacini d’utenza. È il caso di Castel di Sangro e della sua posizione economico-commerciale strategica: infatti, con l’apertura della nuova variante, Isernia e Castel di Sangro sono distanti solo pochi minuti, tra l’altro percorribili su una superstrada.
Ecco, allora, che la lungimiranza condivisa anche dalle istituzioni scolastiche, ha portato all’effettuazione di un Corso Arbitri proprio nell’istituto “Teofilo Patini” di Castel di Sangro. La preside, la prof.ssa Cinzia d’Altorio, si è dimostrata più che collaborativa e assolutamente entusiasta di proporre ai suoi ragazzi un progetto di educazione sportivo-culturale che affonda le radici nel gioco del calcio ma anche nella cultura della legalità e del rispetto delle regole. Il Corso ha portato negli organici pentri ragazzi e ragazze svegli, professionali, attenti, pieni di entusiasmo e motivazioni; ciò che serve alla Sezione di Isernia che negli ultimi anni sta lavorando instancabilmente per cercare di mandare sul campo arbitri sempre più motivati e preparati.
Oltre Castel di Sangro, altro comune di riferimento è stato Venafro. Qui la collaborazione con l’istituto “Antonio Giordano”, dura da diversi anni e permette anche ai ragazzi di Venafro e zone limitrofe di avvicinarsi a questo mondo di sport e di cultura. La preside dell’istituto la prof.ssa Rossella Simeone, con la collaborazione del vicepreside, prof. Marco Fusco, ha aperto le porte agli arbitri di Isernia in un progetto duraturo e significativo per il centro molisano.
Infine, Trivento: un comune molto attivo nel panorama culturale. Anche qui nulla sarebbe possibile senza la volontà dei dirigenti scolastici di aprire le loro porte al mondo arbitrale. La preside, prof.ssa Maddalena Chimisso, ha permesso l’effettuazione del Corso direttamente nell’istituto triventino, evitando ai giovani aspiranti la trasferta a Isernia per seguire le lezioni.
Dunque un bilancio positivo. Le parole di De Falco, dal 2013 alla guida della Sezione di Isernia, sono una conferma e anche un ringraziamento: «Sono orgoglioso di questi numeri, mai raggiunti sinora e di quanto potremo fare a livello qualitativo; infatti, ogni nuovo arbitro porta con sé le proprie passioni e anche le proprie professionalità. Ciò significa un miglior livello tecnico ma anche un arricchimento culturale e professionale per questa Sezione. Ciò, devo dire, non sarebbe mai stato possibile senza l’aiuto del Consiglio Direttivo che ha sacrificato il proprio tempo per raggiungere le scuole ed effettuare i corsi; ma un ringraziamento particolare va soprattutto a questi dirigenti scolastici di alto profilo e valore che hanno capito l’importanza che porta con sé il corso arbitri. Educare ragazzi, formati al servizio, al rispetto delle regole e del vivere civile è una virtù. Ecco perché il presidente dell’AIA, Marcello Nicchi, ha voluto così fortemente una convenzione con il MIUR, al fine di poter entrare nelle scuole e far vedere ai ragazzi, con i loro occhi, cosa sia l’AIA, chi siano gli arbitri e cosa voglia dire “diventare arbitro”. Questa convenzione, negli anni, ha permesso il reclutamento di ragazzi e ragazze che oggi sono pienamente immersi nel mondo del Calcio. E noi diamo a questi ragazzi la possibilità di mettersi in gioco, di provare e, magari, di inseguire un sogno».

Didascalie:
In copertina: foto di gruppo post esami.
1. L’ISIS “A. Giordano” di Venafro;
2. Un selfie con i ragazzi di Castel di Sangro;
3. Un selfie con i ragazzi di Venafro.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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