Sezione di Faenza
La Sezione di Faenza ha avuto il piacere di ospitare Marco Serra, arbitro di serie B dal 2015 della sezione di Torino.
Marco ha iniziato il suo intervento parlando della continua “ricerca di equilibrio” che una persona con la nostra passione deve avere, partendo dagli equilibri familiari e lavorativi, fino all’equilibrio psicologico, fondamentale per affrontare con consapevolezza la vita arbitrale.
Dobbiamo infatti sfruttare le ansie da prestazione a nostro favore, che devono diventare un incentivo a fare una buona gara, senza sottovalutare nessun aspetto, senza esaltarsi né tantomeno abbattersi ripensando alla nostra gara.
Marco ripercorre le tappe della sua carriera arbitrale, iniziata nel 2001. Ci sono infatti tanti aspetti che un arbitro deve maturare, primo fra tutti acquisire autostima in sé, mettendosi continuamente in discussione per poter crescere come arbitro e come persona, ciascuno con i propri tempi.
Un altro criterio importante è la gestione dell’errore: pensare di non sbagliare mai è dannoso, al contrario ogni errore va analizzato e capito, facendo autocritica e avendo un dialogo con colleghi arbitri e organi tecnici.
Per Marco l’arbitraggio è passione e sofferenza, entrambi intesi in senso positivo, ossia ponendosi sempre nuovi obiettivi, capendo i propri limiti e lavorando per porvi rimedio.
Un altro elemento fondamentale per una buona prestazione arbitrale è la corretta preparazione della gara: questa include una buona condizione atletica, la conoscenza delle squadre e dei suoi leader e il porsi in maniera educata con calciatori e dirigenti, rimanendo al di sopra di ogni giudizio.
Marco parla infine della gestione della gara: occorre innanzitutto fare squadra con assistenti e collaboratori arbitrali, adottando tutti i mezzi di comunicazione a disposizione. Bisogna poi concentrarsi in gara, gestire i momenti critici e saper leggere le situazioni, facendo prevenzione ed avendo uniformità di giudizio nelle decisioni tecniche e disciplinari.
Marco ha concluso il suo intervento spronando i giovani colleghi in sala a dare sempre il massimo in partita e a non sentirsi mai arrivati, per ambire ad una continua crescita dentro e fuori dal campo.
La Sezione AIA di Faenza ringrazia Marco Serra per il suo approccio umile e colloquiale, nonché per i numerosi spunti di riflessione forniti dalle sue parole e dal commento di spezzoni di sue partite.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)