Sezione di Lodi
“La passione deve essere più grande dell’ambizione”. Così ha esordito Giorgio Niccolai, Componente della CAN D e recentemente ospite della Sezione di Lodi per una riunione tecnica.
Appartenente alla Sezione AIA di Livorno, Giorgio è arbitro dal 1985 ed ha all’attivo della sua carriera da assistente arbitrale, tra le altre, 175 gare del campionato di Serie A, 2 finali di Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana ed una ventina di apparizioni a livello internazionale, come ricordato dal presidente Emanuele Marchesi ad inizio riunione.
Un ospite d’eccezione quindi, che ha calamitato fin da subito l’attenzione della platea con la sua simpatia ed il modo informale con cui ha voluto impostare la riunione, definendola uno “scambio di esperienze”. Prima di raccontare di sé, Giorgio ha mostrato un filmato riassuntivo del raduno di inizio stagione della CAN D a Sportilia, per stuzzicare nei tanti giovani presenti il desiderio di arrivare, un giorno, a calcare i campi da giuoco nazionali. Avere degli obiettivi è fondamentale, nell’arbitraggio come nella vita, ma il percorso per raggiungerli deve essere vissuto con spensieratezza e divertimento, oltre che con il dovuto impegno.
Raccontando numerosi aneddoti della sua carriera arbitrale vissuta sui grandi palcoscenici della Serie A, Giorgio ha incuriosito e fatto sorridere un pubblico che vedeva anche la presenza di alcuni ragazzi provenienti da altre sezioni lombarde, impegnati come assistenti arbitrali in CAN D. Non bisogna avere paura di sbagliare quando si è in campo, ha sottolineato Niccolai, l’importante è prepararsi nel modo migliore affinché non sfuggano quelle occasioni che, prima o poi, capiteranno. La settimana prima della gara, pertanto, risulta fondamentale per “fare bene i compiti a casa”, cioè preparare al meglio la gara del weekend sia dal punto di vista fisico (l’arbitro moderno è, prima di tutto, un atleta), sia dal punto di vista mentale, confrontandosi anche con i colleghi in Sezione.
Da qui, l’importanza della vita associativa per condividere le proprie esperienze con gli altri ragazzi, ma anche per creare rapporti che durano negli anni, come alcune amicizie ventennali di Giorgio, nate nei locali della Sezione e rimaste tali nonostante percorsi arbitrali e di vita differenti. A Lodi, ha spiegato con orgoglio il presidente Marchesi, la vita associativa è particolarmente vivace, con svariate iniziative ed una Sezione vissuta intensamente il martedì sera, quando ci si ritrova dopo gli allenamenti per cenare insieme, giocare o semplicemente scambiare qualche parola.
Mostrando alcuni video, Niccolai ha poi ricordato come il divertimento in campo sia frutto di una attenta preparazione all’evento, che non può prescindere da un buon allenamento, da conoscenze tattiche e regolamentari e da una puntuale cura dei particolari: tutti questi aspetti, uniti ad una concentrazione che deve essere sempre al massimo per tutta la durata della gara, permettono di godersi ogni singolo momento, ricordando che il fine ultimo è il divertimento nel portare a termine al meglio il proprio compito.
Con alcune simpatiche immagini della sua ultima gara a San Siro con l’ormai famoso “scambio di maglia”, Giorgio Niccolai ha quindi concluso la chiacchierata con gli amici e colleghi di Lodi, non prima di aver omaggiato il Presidente con una bottiglia di ponce livornese.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)