Caro Stefano,
la tua partita, quella più importante, si è chiusa in un modo inaspettato, prematuramente, senza darti l’opportunità di concederti il recupero. Quanto è difficile, in questi momenti, scrivere o dire qualcosa, uscire dalla retorica, dalle frasi scontate. E lo è ancora di più per chi, come me, ha avuto l’opportunità di condividere con te un lungo tratto di vita.
Ti voglio, ti vogliamo ricordare, così come ti abbiamo conosciuto: un professionista meticoloso, a tratti puntiglioso ma anche simpaticamente giocoso; un grande arbitro ed un grandissimo dirigente, maestro formatore. Un padre, un marito e un amico, esemplare.
La tua famiglia, e quella arbitrale, perdono un punto di riferimento. Il mondo del calcio perde un grande uomo di sport.
Ciao "Principe"!
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)