La visita del Componente della CAN 5 Riccardo Arnò

Sezione di Varese

La visita del Componente della CAN 5 Riccardo ArnòLa Sezione di Varese ha avuto il piacere di ospitare il componente CAN 5 Riccardo Arnò di Reggio Emilia. L’importanza dell’evento è testimoniata dalla presenza dei numerosi arbitri e osservatori provenienti da altre Sezioni, nonché dell’arbitro internazionale Chiara Perona (un piacevole ritorno a Varese), dell’ex componente CAN5 Francesco Carrieri e dei rappresentanti del Comitato Regionale Arbitri della Lombardia, Alessandro Barbuto e Onofrio Murgida.
Dopo i saluti di rito da parte del Presidente della Sezione Roberto Arcari Farinetti, la parola è subito passata all'ospite, capace di intrattenere la platea con vivacità e competenza su alcuni temi dell’arbitraggio ed in particolare sulle peculiarità del Calcio a 5, interagendo efficacemente con i numerosi colleghi presenti.
Il cuore della lezione tecnica è stata la risposta a due domande fondamentali.
La prima: perché il Calcio a 5? Il fenomeno Calcio a 5 è stato protagonista di un’impennata che non è passata inosservata ai media, che ha visto il raddoppio dei tesseramenti dal 2008 ad oggi, con conseguenti e significativi aumenti degli utili delle Società. Ma soprattutto il Futsal può essere una disciplina propedeutica al Calcio a 11, in quanto palestra di fondamentali: velocità, istinto, visione del gioco, tecnica, concentrazione e cura dei dettagli sono le caratteristiche principali individuate da Arnò. La disciplina funge da megafono, amplificando le caratteristiche del giuoco del Calcio ed è una grande opportunità di crescita.
La seconda: perché l’arbitro di Calcio a 5? Qui Riccardo ha fatto una comparazione tra i terreni di giuoco delle due discipline, dimostrando che lo spazio del Calcio a 5 è equivalente ad una area di rigore del Calcio a 11. Lasciando immaginare una situazione che vede 10 calciatori giocare tutta una gara in uno spazio così ristretto, ha quindi elencato le qualità richieste ad un arbitro Futsal: prontezza di riflessi (per la velocità del gioco), selezione dei falli (dato il peso dei falli cumulabili), personalità (poichè panchine e pubblico sono a ridosso dell’arbitro, il quale deve avere capacità di resistenza alle provocazioni), prevenzione (intuito tattico e psicologico).
Nella parte finale del suo intervento, Riccardo Arnò ha stigmatizzato il ricorso sovente allo sguardo basso verso il pallone, nemico degli arbitri, ed ha invitato caldamente ad alzare lo sguardo per ampliare il proprio campo visivo e controllare meglio quanto si verifica sul terreno di giuoco. Per fare ciò, ha suggerito di osservare le gare di altri colleghi, posizionandosi alla stessa altezza dell’arbitro, anziché privilegiare la tribuna.
Ha poi terminato enfatizzando il ruolo dell’arbitro come comunicatore, di una comunicazione fatta di parole, gesti e body language.
La serata si è conclusa con la premiazione del collega Luca Riondino (per il suo imminente esordio nelle categorie regionali di Calcio a 5), con la distribuzione di materiale sportivo a tutti coloro che hanno interagito a vario titolo durante la serata e con l’omaggio di un particolare fischietto al Presidente della Sezione, che ha contraccambiato consegnando a Riccardo un cesto di prodotti tipici.

In copertina: Riccardo Arnò illustra le peculiarità del Calcio a 5.
Foto-gallery: un momento della RTO; lo scambio di doni con il Presidente Arcari Farinetti; il gruppo del Calcio a 5 della Sezione di Varese; la foto di gruppo di tutti gli arbitri ed osservatori nazionali presenti alla riunione.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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