Pillitteri della CAN B: "Dopo ogni trionfo c'è la salita più dura"

Sezione di Taranto

Pillitteri della CAN B: La riunione tecnica dello scorso 24 aprile nella Sezione di Taranto ha avuto come ospite il neo immesso arbitro di Serie B Luigi Pillitteri che, dopo 4 anni di CAN PRO, preceduti da altri 3 di CAN D, è approdato nell’élite degli arbitri nazionali.
Luigi, nel salutare i presenti, ha detto di sentirsi onorato di tenere una riunione nei locali sezionali di Taranto, e soprattutto, molto emozionato, essendo soltanto la sua seconda esperienza come ospite di una riunione tecnica.
Il suo intervento è partito da un concetto fondamentale nel calcio moderno: l'arbitro è un atleta.
«L'arbitro – ha affermato Pillitteri - deve essere prima di tutto padrone del proprio corpo, deve conoscerlo, gestirlo e abituarlo ad un allenamento costante e ad un corretto stile di alimentazione». Solo con una condizione fisico - atletica perfetta potrà mostrare in campo brillantezza, lucidità e soprattutto credibilità. Tuttavia, non basta solo una buona preparazione atletica per poter dirigere al meglio una gara. Infatti risulta fondamentale organizzare in modo accurato la trasferta, cercando di raccogliere più informazioni possibili sulle società, i giocatori e anche l’ambiente circostante, per essere pronti a tutte le evenienze che potrebbero verificarsi.
L’altro concetto più volte sottolineato da Luigi è stato quello della “credibilità nell’incertezza”. Dare credibilità alle proprie decisioni è fondamentale per far trasparire sicurezza ed effettiva certezza di ciò che si è deciso, nei confronti di calciatori, dirigenti e tifosi.
Ed è proprio l’errore un momento chiave. E’ lì che si fa esperienza, ripartendo con ancora più forza e voglia di far bene. Prima o poi tutti incorono in qualche errore, ma è solo un grande arbitro che riesce ad imparare da quell’errore.
«La salita più dura arriva dopo ogni trionfo», perché bisogna sempre imparare, mettersi a confronto, affrontare positivamente pressioni nuove, ogni volta, in una nuova categoria o semplicemente nella gara successiva.
Cresceranno via via le aspettative perché ogni volta sarà come una nuova partenza con delle nuove insidie e prove da affrontare.
L’ospite si è soffermato poi su quanto sia importante porsi degli obiettivi, il che non significa essere ossessionati, ma fare di tutto per cercare di raggiungerli dando il massimo. La lotta deve sempre essere con se stessi, credere in quello che si fa, essere la prima persona a credere in quello che si vuole realmente, «ad un arbitro serve sofferenza e soprattutto spirito di sacrificio».
La serata è proseguita con la visione di alcuni video relativi a delle situazione di gioco capitate sui campi di Serie B e Serie C allo stesso Luigi.
Per concludere, il Presidente sezionale Gianfranco Di Leo, ha ringraziato lo stesso Pillitteri per la qualità del suo intervento e soprattutto per la forte carica motivazionale che è riuscito a trasmettere durante la riunione, specialmente ai giovani nuovi arbitri che, proprio nel fine settimana, faranno il loro esordio sui terreni di gioco.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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