Il Presidente dell’AIA a Radio anch’io Sport su Mondiali, VAR e diritto di voto

Il Presidente dell’AIA a Radio anch’io Sport su Mondiali, VAR e diritto di votoIntervento a tutto tondo quello di Marcello Nicchi, questa mattina, a Radio anch’io Sport, la trasmissione in onda su Radio 1 Rai. Dai Mondiali al VAR, passando per il diritto di voto agli arbitri (2%) ed il Commissariamento della FIGC.

"Irrati ha salvato il Mondiale, è stato artefice di una decisione fondamentale – ha detto il Presidente dell’AIA, riferendosi al rigore assegnato alla Francia nel primo tempo, l’arbitro Pitana prima concede il calcio d'angolo, poi su indicazione dei colleghi alla Var guarda le immagini e assegna il rigore – senza il quale non so cosa sarebbe successo”.

"Per noi Rocchi - ha aggiunto - era da finale, ma la Fifa avrà fatto le sue valutazioni. Rocchi ha fatto perfettamente quello che doveva fare, lo sentivo giornalmente ed era carico. Ovviamente ci si aspettava qualcosina di più, ma è molto soddisfatto. Con Rizzoli noi abbiamo arbitrato l'ultima finale, era prevedibile che potesse accadere di non centrare l'obiettivo. A Rocchi non si può imputare nulla. Lo avrei visto bene al posto di Pitana, che comunque non ha fatto rimpiangere Rocchi. I nostri arbitri - ha chiosato - sono i più appetibili in tutto il mondo, abbiamo un'associazione che a questi livelli non era mai arrivata, gli arbitri sono una componente più che mai importante. Ad esempio senza di noi non ci sarebbe mai stata la Var".

Sollecitato ad esprimersi sulla proroga del Commissariamento della FIGC, il Presidente Nicchi ha dichiarato: "Sta succedendo quello che tutti sanno, abbiamo chiesto di votare, perché siamo una maggioranza coesa, forte e che ha espresso una candidatura. Al riguardo si sta perdendo tempo, fra pochi giorni iniziano i Campionati. Mi stupisco che ancora non si sia deciso quando votare e che nella scorsa Giunta del CONI - afferma riferendosi all’approvazione della delibera sui nuovi principi fondamentali degli Statuti federali - sia prevalsa la volontà antidemocratica di togliere il diritto di voto agli arbitri. Sono cose che il mondo arbitrale sente in modo particolare. Si tratta di una conquista ormai ventennale, sulla quale non siamo disposti a cedere perché ce lo meritiamo. Se poi si vuole fare orecchie da mercanti, ci tuteleremo nelle sedi opportune. I diritti acquisiti della categoria possono essere cancellati solo dalla Legge”.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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