La terza giornata del raduno di CAN PRO a Sportilia, si è aperta sul campo con L’Ariet Test per gli assistenti. Suddivisi in tre gruppi i ragazzi del Centro-Sud hanno dato sfoggio della propria preparazione atletica, superando brillantemente le prove, terminando il proprio stage e passando il testimone ai colleghi del Nord.
Contemporaneamente, gli arbitri riuniti in aula per la prima riunione tecnica della giornata, hanno approfondito il tema del DOGSO; la commissione ha proiettato spezzoni di gare di Serie C stimolando l’immediato dibattito interattivo sulle decisioni tecniche e disciplinari da assumere.
Dopo pranzo i lavori sono ripresi con i quiz regolamentari degli arbitri che, come i colleghi assistenti, hanno sperimentato la nuova tecnica innovativa e digitalizzata, abbandonando carta e penna; dotati di clicker hanno risposto alle domande sottoposte dal Settore Tecnico sul regolamento del gioco del calcio e regolamento associativo.
A seguire la riunione congiunta, ha preso ufficialmente il via il raduno degli Assistenti del secondo gruppo.
Danilo Giannoccaro, dopo aver nuovamente presentato tutta la sua commissione, ha voluto dare il benvenuto a nome di tutta la sua squadra ai neo-immessi.
Gradito ospite della giornata e dei giorni a seguire, Matteo Trefoloni, Responsabile della CAN D, ha raggiunto Sportilia con l’obiettivo di carpire le linee guida di Giannoccaro, da trasmettere a cascata al suo organico. “Mi fa molto piacere essere tra voi e ringrazio Danilo per l’accoglienza; colgo l’occasione per salutare e fare il mio in bocca al lupo ad Antonio Damato nella sua nuova veste di dirigente”.
I temi che si sono susseguiti hanno toccato principalmente la collaborazione arbitro ed assistente in casi di Mass Confrontation ed esultanze.
Giannoccaro non ha mancato di ribadire il concetto di reattività: “Sia gli arbitri che gli assistenti devono essere tempestivi nel gestire le situazioni, se richiesto frapporsi fra i calciatori contendenti ed osservare dal punto di vista migliore, valutando se agire o meno disciplinarmente”.
Altrettanta cooperazione non deve mai mancare anche in caso di esultanze dopo la segnatura di una rete. E’ corretto che si tengano sotto controllo tutti i presenti sul terreno di gioco ed i loro comportamenti nei confronti del pubblico e degli avversari.
Costante è stato il riferimento al concetto di squadra: “E’ basilare rimanere sintonizzati sullo stesso metro sanzionatorio vivendo la partita in simbiosi”.
Chiusa la sessione in aula, arbitri ed assistenti si sono ritrovati in campo per la classica seduta di allenamento, curando rispettivamente posizionamenti e “frame” su posizioni di fuorigioco.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)