La visita di Paolo Valeri

Sezione di Pontedera

La visita di Paolo ValeriNon lo conoscevo se non per averlo visto a Pisa nello spareggio play off Pisa-Monza di Serie C due anni fa. Ricordo che mi impressionò la sua grinta. Avevo letto il suo curriculum, di tutto rispetto, un giovane che due anni fa è arrivato alla CAN, bruciando le tappe a soli 29 anni! Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di averlo “sotto casa” e così lunedì 18 maggio, dopo i consueti accordi telefonici sono andato a prenderlo. Si va a cena, è uno con il quale si parla di tutto, d’altronde è un giovanotto 6 anni più giovane del sottoscritto. La cena scorre veloce, ottima. Paolo mi trasferisce l’emozione di essere ospite della Sezione di Pontedera, non vede l’ora di tenere la riunione, è pieno di entusiasmo.
Giungiamo presto in Sezione presso lo Stadio Comunale di Pontedera dove sorge la sede. Incontriamo fuori dai locali i miei arbitri più giovani, assistenti, osservatori; Paolo saluti tutti uno a uno cordialmente, come se fosse nato qua. Tutto è assolutamente naturale, spontaneo. La sala si riempie velocemente. Prima del suo intervento l’Assessore allo Sport del Comune di Pontedera Simone Millozzi saluta tutti i presenti, li ringrazia per il lavoro svolto durante la stagione, ma soprattutto riceve il ringraziamento dalla Sezione per aver contribuito ancora una volta a metterci a disposizione un Polo di allenamento e una sede di assoluto riguardo. Concluso l’intervento dell’assessore restiamo io e Paolo; è il momento di parlare di arbitraggio! Gli lascio ben presto la parola dopo una brevissima introduzione. E’ il suo momento.
Si pone subito di fronte a tutti a viso aperto, chiaro, semplice nei contenuti. Tutti lo seguono con attenzione e interesse. Racconta di sé come persona, del suo carattere che è cambiato durante gli anni di esperienza arbitrale grazie ai consigli di chi lo ha sempre seguito e ha sempre creduto in lui. I ragazzi iniziano a fargli tante domande, sulle sue emozioni in campo di fronte a tanti spettatori, sulle difficoltà che si incontrano, sulle soddisfazioni. Paolo sottolinea fin da subito che senza un sacrificio per l’arbitraggio non si va da nessuna parte. Racconta dei primi tempi agli inizi della carriera quando nel Cooper faceva 15 minuti…..e pensava che non aveva chance. Poi col tempo ha capito che ce la poteva fare anche lui.
Con un pizzico di orgoglio mi rendo conto che i miei associati più e meno giovani seguono con attenzione e continuo interesso l’intervento di Paolo. Lui sottolinea a tutti i punti fondamentali su cui lavorare:
• Curare la preparazione atletica sempre atta a migliorare le proprie prestazioni atletiche;
• Studiare il Regolamento per acquisire sicurezza interiore e convinzione nei propri mezzi;
• Saper modulare il proprio comportamento in campo conformemente al proprio sviluppo, alla propria esperienza e alla categoria;
• Porsi sempre come prossimo obiettivo la categoria successiva di impiego, per trovare continuamente stimoli nuovi nella propria carriera di arbitro.
• Sapersi sacrificare durante i giorni di preparazione e nel fine settimana pre-gara.
• Vivere la sezione, partecipando alle attività associative alle riunioni tecniche, scambiandosi le opinioni con gli associati dopo la partita, e facendo un briefing pre-gara tute le settimane, per mantenere alto il morale e l’interesse per questa attività.

I ragazzi sono entusiasti e si lasciano andare a domande mai troppo banali. Sono positivamente sorpreso. E’ una riunione bellissima. Paolo continua a trasferire in questi giovani entusiasmo, voglia di divertirsi, e desiderio di migliorarsi e togliersi delle soddisfazioni. Alla fine un’ovazione di applausi lo saluta.
E’ stata una serata ricca. Lo saluto e lo ringrazio dopo anche via sms. Lui mi risponde dicendo che ho dei ragazzi fantastici. Mi riempie di orgoglio. Difficile dimenticare certi momenti come questi Grazie Paolo e a presto.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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