Il beach soccer continua nella sua costante crescita e per la prima volta si sposta in Russia. L’occasione è stata la Coppa Europa 2005 e teatro dell’evento è stato il Sports Palace “Luzhniki” di Mosca trasformato in un campo di Beach Soccer al coperto. Così dal 2 al 4 Dicembre otto tra le migliori nazionali di Europa si sono affrontate per aggiudicarsi questo prestigioso titolo. Erano presenti l’Italia (campione d’Europa), la Francia (campione del Mondo), il Portogallo (vicecampione d’Europa e del Mondo), la Spagna, la Russia, l’Ucraina, la Svizzera e il Belgio.
Ha trionfato contro tutti i pronostici la Svizzera, battendo in finale i padroni di casa della Russia. La carenza di una preparazione specifica sulla sabbia è costata cara alle nazionali favorite tra cui l’Italia (solo 6° ma con Pasquale Carotenuto che si è laureato capocannoniere del torneo con 8 reti).
Erano otto anche gli arbitri chiamati a dirigere le gare: Benchabane e Biton (Francia), Pinto Correja e Frazao (Portogallo), Faessler (Svizzera), Hauben (Belgio) e noi due a rappresentare l’Italia. E anche in questa manifestazione ci siamo fatti valere, in particolare Vincenzo che ha diretto la finale 3° posto (Portogallo – Ucraina).
Si è così completato un 2005 indimenticabile per noi arbitri italiani, siamo infatti stati presenti in tutte le competizioni più importanti (escluso il mondiale di Rio, ma speriamo di rifarci con quello del 2006) dirigendo tutti e tre una finale per il terzo posto: Conti al Mundialito (disputatosi ai primi di Agosto in Portogallo), Polito alle finali europee di Marsiglia (a fine Agosto in Francia) e appunto ora Cascone alla Coppa Europa in Russia. E considerando che si tratta della prima stagione in cui siamo stati chiamati a dirigere gare all’estero è il massimo che potessimo sperare.
Come sempre in queste manifestazioni noi arbitri abbiamo vissuto come una vera e propria squadra, con orari e appuntamenti prestabiliti, abbiamo così potuto scambiare le nostre esperienze con i colleghi degli altri paesi. Sono emerse diverse differenze nell’organizzazione arbitrale delle varie federazioni ma un unico comune denominatore: la passione per il calcio e per l’arbitraggio! Questo ci ha permesso di dirigere gare con colleghi stranieri senza incontrare alcun tipo di difficoltà. Molto utili anche le riunioni tecniche che si tenevano al mattino, prima della partenza per il Palasport, in cui ci si confrontava sui fatti accaduti il giorno precedente per consentire anche a noi più giovani di attingere dall’esperienza dei più esperti.
Dentro il palazzotto l’atmosfera che si è vissuta in questi tre giorni è stata molto emozionante con circa 2-3000 persone presenti sugli spalti nei primi due giorni di gara, ed oltre 5000 spettatori nel giorno della finale.
Naturalmente, oltre all’aspetto sportivo, c’è stata la possibilità per tutti di visitare la città di Mosca, molto gradita ed emozionante la visita alla Piazza Rossa con il Cremlino sullo sfondo. Anche l’organizzazione e la sistemazione in albergo sono state perfette.
Tra gli aspetti più curiosi i numerosi controlli a cui si veniva sottoposti ogni volta che si entrava al Palasport, in albergo o in qualsiasi altro locale. Metal detector e perquisizioni sono stati fedeli compagni delle nostre giornate. Altro particolare che ci ha colpito è l’estrema pulizia che regna nel centro della città. Impossibile vedere cartacce o rifiuti fuori posto. Naturalmente ci siamo anche dovuti adattare alla cucina locale e questa probabilmente è stata la sfida più dura e l’unico aspetto di questa indimenticabile esperienza che non rimpiangeremo.
Ora il Beach Soccer ha terminato la sua attività per il 2005, ma in occasione dei saluti finali ci è stato detto di prepararci per un 2006 ricco di appuntamenti in cui spiccano manifestazioni e tornei in Dubai, Sud Africa, Australia e Brasile, oltre alle varie competizioni che si terranno in Europa.
Ancora una volta un sentito ringraziamento all’A.I.A. che ci ha dato la possibilità di partecipare a questa manifestazione.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)