Arbitri e Giustizia sportiva discussi in un convegno

CRA Umbria

Arbitri e Giustizia sportiva discussi in un convegnoDalla infrazione alla sanzione, ovvero le dinamiche ed i procedimenti che conducono alla sanzione sportiva. Questi i temi al centro dell'incontro, tenutosi a Terni martedì 26 febbraio, tra i giornalisti sportivi dell'Ussi Umbria, gli arbitri regionali ed il Giudice sportivo del Comitato Regionale Umbro della Lega Nazionale Dilettanti.
Ad aprire il convegno sono stati i saluti di Alberto Tatangelo (Presidente della Sezione AIA di Terni) e di Pierluigi Vossi (Presidente dell'Aiac Umbria). Il moderatore dell'evento, Emanuele Lombardini, ha quindi dato la parola al Presidente dell'Ussi Umbria, e giornalista sportivo Remo Gasperini, promotore ed organizzatore dell'incontro.
E' toccato al Presidente del Comitato Regionale Arbitri dell’Umbria, Francesco Amelia, spiegare il ruolo dell'arbitro nella rilevazione delle infrazioni e del successivo referto di gara quale atto ufficiale in base al quale il giudice sportivo eroga le sanzioni.
L'avv. Marco Brusco ha difatti ribadito l'importanza del referto e la fondamentale e difficile fase di compilazione dell'atto. Ad integrazione del referto, non più unica fonte probatoria ammessa in sede di giudizio, è ormai ammessa anche la prova televisiva - ha proseguito Brusco - quale integrazione dei fatti sfuggiti all'occhio degli ufficiali di gara (Leghe professionistiche), e della prova Tv nei dilettanti per soli atti di condotta violenta.
Di differenza tra calcio giocato e quello documentato ha parlato uno dei migliori fischietti internazionali UEFA, Paolo Tagliavento: le sensazioni, il clima della gara e l'occhio umano, contro i numerosissimi occhi freddi e meccanici delle telecamere, poste ovunque. L'errore quale elemento naturale del gioco e dell'uomo, come momento costruttivo e non distruttivo dell'arbitro e della prestazione arbitrale. Sollecitato dalla platea Tagliavento ha anche ribadito la parità di metro di giudizio e di regole del gioco sia nei campionati italiani, sia nelle competizioni internazionali, sfatando il mito del differente modo di dirigere una gara a seconda della competizione.
Infine Silvia Tea Spinelli ha evidenziato il ruolo arbitrale femminile, ripercorrendo a ritroso le tappe del suo inizio, più di venti anni fa, e del mutato atteggiamento, soprattutto da parte delle società, nel riconoscere competenza e professionalità anche all'arbitro donna. Nel dibattito finale, Silvia Spinelli ha anche rimarcato le differenze "comportamentali" tra le gare femminili internazionali, che hanno ormai raggiunto livelli tecnici molto notevoli, ed i campionati maschili, soprattutto con particolare riferimento a quello professionistico di lega-pro, nel quale è l'unica donna italiana in organico alla Commissione presieduta da Stefano Farina.

Nella foto di gruppo in galleria, da sn: l'avv. Marco Brusco, Paolo Tagliavento, Silvia Tea Spinelli, Francesco Amelia, Remo Gasperini, Emanuele Lombardin

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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