Sezione di Chieti
Il 28 aprile è una di quelle date che fanno registrare eventi davvero rari nell’Aia e nel calcio in generale. Sono infatti stati designati nella stessa giornata e nello stesso campionato due arbitri legati in modo speciale: non solo colleghi ma… padre e figlio!
Ebbene sì: nell’ultima giornata della regular season di Terza Categoria girone A, mentre Massimiliano Calibeo, uno dei nostri veterani, era impegnato in San Martino Sulla Marrucina – Ari, il giovane Marco ha arbitrato il match fra Pretoro e Real Francavilla. Una designazione davvero singolare, un ideale parallelo fra due diverse generazioni di arbitri. Da un lato Massimiliano Calibeo, che ormai da oltre 20 anni continua a girare i campi d’Abruzzo e che lo fa ancora con l’entusiasmo di un ragazzino e che anche quest’anno ha “tolto le castagne dal fuoco” in tante partite delicate. Un chiaro esempio di quanto importante sia la passione nel nostro hobby.
E in perfetta contemporanea il rampante Calibeo junior che, dopo aver brillantemente debuttato in Seconda nella settimana precedente, ha avuto la gioia di vivere un’emozione in parallelo con il proprio papà. Un’emozione unica davvero, quella della condivisione di una passione trasmessa dal padre al figlio: quei gesti rituali che vanno dalla preparazione del borsone agli ultimi consigli prima della partenza… davvero qualcosa di molto raro e prezioso.
E che dire della curiosità di leggere sui tabulati delle designazioni “Calibeo M.” e “Calibeo M.” nella stessa data su due campi diversi? Chissà se padre e figlio prima del fischio d’inizio avranno inviato un “in bocca al lupo” con il pensiero a quel collega un po’ speciale che nello stesso momento stava per dare il via ad un’altra gara dello stesso campionato.
A Massimiliano e Marco gli auguri di tutti i colleghi per questo evento davvero sui generis, sicuramente molto emozionante per i protagonisti, per tutta la loro famiglia ed anche per la loro famiglia sezionale.
Nella foto, i due Calibeo prima della partenza per i campi designati.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
