CAN PRO: giro di boa del raduno

CAN PRO: giro di boa del raduno Proseguono i lavori del raduno degli arbitri della Can Pro, in ritiro a Sportilia, sull'appennino tosco-emiliano ad 850 metri sul livello del mare.
Nella mattinata odierna tutti in aula magna per assistere alla messa officiata da Don Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliare de L'Aquila insieme a Don Vito.
Alla cerimonia ha preso parte anche il sindaco di Spinello.
Come consuetudine seduta di allenamento per gli arbitri mentre per gli assistenti era il giorno del cambio tra primo e secondo gruppo.
Nel primo pomeriggio, con l’ausilio di slide, dinanzi alla platea di arbitri il commissario Stefano Farina assieme ai vice Ayroldi, Ceccarini, Gava e Rossomando, ha posto l’accento sugli episodi di violenza e falli gravi, raccomandando uniformità e coerenza nelle decisioni, nonché di assumere il provvedimento disciplinare appropriato in base alla gravità e alla dinamica dell’azione.
Ha proseguito trattando l’intesa tra arbitro e assistente, in particolare nella segnalazione di eventuali calci di rigore.
Farina si è altresì soffermato sugli episodi di simulazione, in particolare sulla tempestività del direttore di gara nel sanzionarli, onde evitare proteste. Ha concluso con una dettagliata disamina dei casi di condotta gravemente sleale, puntualizzando le azioni di gioco in cui la stessa effettivamente si concretizza, quindi quando c’è da esibire al calciatore colpevole il cartellino rosso. Ha dunque escluso la punibilità con l’espulsione quando un difendente commette fallo a un attaccante che sta puntando la porta, ma con il pallone che si trova in aria, quindi senza il requisito del possesso, e che non è indirizzato nel punto dove il calciatore possa intercettarlo. Una situazione in cui si sanziona solo un calcio di punizione (o rigore) poiché non si era appunto concretizzata una netta opportunità di segnare una rete.
Dopo gli allenamenti pomeridiani, basati principalmente su un lavoro mirato alla velocità, il drappello di arbitri e assistenti è tornato in aula, dove ad attenderli c’era il dottor Cotroneo del Modulo Bio-Medico del Settore Tecnico, che ha relazionato sulla personalità del direttore di gara, quindi sui lati caratteriali di una figura che in campo ha pieni poteri, chiamato a gestirli nella maniera più ottimale al fine di ottenere il consenso dai partecipanti al gioco.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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