CAN5: prosegue il raduno Top Class

CAN5: prosegue il raduno Top ClassProsegue il lavoro per gli arbitri di calcio a 5 nazionali a Coccaglio. Già dalle 8.45 gli arbitri sono scesi sul campo dell'albergo sede del raduno per iniziare il riscaldamento finalizzato all'effettuazione dei test atletici. Ad attenderli vi era la Commissione al completo; sotto l'attento sguardo del Responsabile Massimo Cumbo e dei Componenti Francesco Falvo, Luca Marconi, Antonio Mazza, Angelo Montesardi, Francesco Carrieri, Marcello Toscano e Claudio Zuanetti i ragazzi hanno superato in maniera brillante tutte le prove atletiche: divisi in due gruppi diversi gli arbitri si sono alternati dapprima nello svolgimento dei 4x10m, per poi arrivare all'Intermitted Recovery Test ARIET. I Test sono stati predisposti dai preparatori del Settore Tecnico. Prima della pausa pranzo si è tenuta una breve riunione durante la quale è stato dapprima proiettato il finale della prima partita di Final Eight di Serie B tra Carrè Chiuppano e Città di Villafranca, per poi proseguire, sotto la direzione del Commissario Cumbo, all'analisi di ulteriori aspetti tecnici. In particolare si è trattato, anche con l'ausilio di filmati, di come curare anche i minimi dettagli riguardanti il corretto posizionamento del pallone e dei calciatori sulle riprese di gioco, la concessione del vantaggio, l'esultanza dopo la segnatura di una rete, le sanzioni disciplinari sul fallo di mano, la gestione delle proteste e la tempestività nel fischiare e mostrare i cartellini, per sedare eventuali casi di giustizia privata tra i calciatori; si è inoltre parlato di prevenzione, in particolare sul modo delle ammonizioni per mancato rispetto della distanza sulle rimesse laterali. Dopo la pausa pranzo, nel pomeriggio è proseguito il lavoro in aula, dapprima analizzando le risultanze delle prove atletiche della mattina, procedendo poi, con un ritmo serrato, con un lungo approfondimento tecnico per mezzo di una vera e propria "match analysis" di una decina di incontri tra Coppa Italia e Serie A, sia maschile che femminile, (circa 25 clip per ognuna) dirette dagli arbitri presenti in sala. In esse erano presenti decisioni sia corrette, che sbagliate; per queste ultime l'arbitro in causa forniva ai presenti una spiegazione circa le ragioni che lo hanno portato a prenderle, in modo che tutti potessero apprenderle per evitare di commetterle nelle partite future. Il Commissario ha voluto evidenziare particolarmente tre aspetti: la rilevazione del fallo, la sua distinzione da un normale contatto di gioco e l'omogeneità decisionale.In questa occasione erano presenti il componente del Comitato Nazionale Alberto Zaroli e Laura Scanu, il Coordinatore del Modulo di Calcio a 5 del Settore Tecnico. Mentre quest'ultima ha contribuito a chiarire le spiegazioni anche dal punto di vista regolamentare, Zaroli, da ex osservatore presso questo Organo Tecnico, si è invece voluto soffermare sul prezioso contributo che il movimento della CAN 5 profonde all'Associazione, anche se non propriamente riconosciuto nella più complessiva visibilità, ma appunto per questo ancor più lodevole. Durante l'incontro sono stati festeggiati, tra l'emozione generale, i 9 arbitri giunti ormai al loro decimo anno in forza alla CAN 5, che si sono soprannominati "gli indelebili", che a fine stagione lasceranno l'organico: un'ulteriore dimostrazione della compattezza di un gruppo i cui componenti sono legati da un rapporto che va ben oltre il vincolo associativo. Al termine della riunione ha portato un saluto anche Antonio Dario, il Vice Presidente della Divisione Calcio a 5, in rappresentanza del Presidente Fabrizio Tonelli. Nel suo breve intervento ha comunque voluto evidenziare il forte legame sempre più stretto tra la componente arbitrale e la Federazione. La giornata si è poi conclusa con una cena conviviale, durante la quale i ragazzi a fine carriera hanno omaggiato i colleghi con dei piccoli presenti, per lasciare un tratto, appunto, "indelebile" del loro passaggio in questa Commissione.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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