E’ entrato nel vivo il raduno di Sportilia della CAN B. Nella giornata odierna arbitri e assistenti hanno sostenuto i test atletici, che hanno soddisfatto in pieno la commissione guidata da Stefano Farina. In aula si è dato molto spazio al tecnico, soffermandosi su argomentazioni come le simulazioni e la condotta gravemente sleale.
Raccontando in ordine cronologico i lavori dello stage delle ultime ore, ai convocati erano state illustrate ieri sera, da parte di Duccio Baglioni, del modulo Formazione e Valutazione tecnica, e Guido Falca, vice responsabile area nord del Settore Tecnico, le innovazioni riportate nella Circolare n. 1, che riguardano la Regola 4, “Equipaggiamento dei calciatori”, e alcune interpretazioni del fuorigioco, rimasto sostanzialmente invariato, per cui erano stati visionati anche alcuni filmati esemplificativi.
Nella giornata odierna, nella prima mattinata, i medici Antonino Cotroneo e Giacomo Passalacqua, del modulo Biomedico, hanno sottoposto gli arbitri e gli assistenti a visita medica, comprendente, tra l’altro, il rilevamento dei seguenti parametri: visus, altezza, peso, indice di massa corporea (BMI) e indice di massa grassa, necessari per l’idoneità all’attività arbitrale e il monitoraggio della performance atletica. Gli stessi medici hanno presenziato all’esecuzione del test atletici, intervenendo ogni qual volta richiesto, nonché a tutti gli allenamenti del raduno.
Gli assistenti hanno poi sostenuto i test atletici, l’Ariet, l’Agility e il 5 x 30 mt.
Il drappello di associati è quindi tornato in aula, a seguire l’interessante lezione sulla comunicazione e sulla psicologia arbitrale, a cura della dottoressa Eva Iorio, di Pescara.
Questo uno dei tratti salienti del suo intervento, molto significativo per l’arbitraggio: “Non bisogna imporre la propria idea, ma indurla nella mente dell’interlocutore. L’avversario che si nasconde nella nostra mente è molto più forte di quello che troviamo in campo”.
Nel pomeriggio il commissario Stefano Farina ha approfondito svariate argomentazioni tecniche e tattiche, relative anche allo spostamento in campo: “Bisogna anticipare l’azione anziché rincorrerla, bisogna capire in anticipo cosa potrà succedere; per capire bene ci vuole concentrazione, attenzione e soprattutto coraggio”.
La riunione tecnica ha poi spaziato sulle modalità di battuta del calcio di rigore. A seguire ancora sulla simulazione, per cui Farina ha precisato, per la corretta interpretazione, che “vicinanza e prospettiva sono gli elementi che danno garanzia”.
Altro argomento trattato la condotta gravemente sleale, con tutti i criteri di valutazione e il potenziale supporto che in determinati casi potrebbero offrire gli assistenti.
Questo si potrebbe definire l’input motivazionale del giorno che il commissario della CAN B ha rivolto ai presenti in sala: “Il problema non è sbagliare un calcio di rigore, ma fare qualcosa contro la logica dell’arbitraggio. Bisogna eliminare la superficialità e mantenere la concentrazione”.
Sul campo Gabetto del centro di Sportilia gli arbitri sono stati poi sottoposti ai test atletici, lo Yo – Yo intermittent recovery test e i 40 metri.
Anche queste prove atletiche, così come quelle degli assistenti, sono state coordinate dal metodologo per la preparazione atletica dell’AIA, Carlo Castagna, e dai componenti del modulo Preparazione atletica del Settore Tecnico: Alberto Catastini, Duccio Angelini, Vincenzo Gualtieri, tutti supportati dai preparatori Oreste Rocchetti, Giuliano Compagnucci, Fernando Nicolai e Matteo Forlini.
Mentre gli arbitri eseguivano i test atletici, sul campo Scirea il vicecommissario Cristiano Copelli intratteneva gli assistenti sulla collaborazione con l’arbitro.
In home page gli arbitri durante i test atletici
In alto gli assistenti durante i test atletici
In basso
- i medici Cotroneo e Passalacqua durante le visite mediche
- la psicologa Eva Iorio durante il suo intervento
- un’immagine degli arbitri in aula
- Stefano Farina
- seguono altri scatti durante i test atletici
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)