Narciso Pisacreta in visita

Sezione di Pontedera

Narciso Pisacreta in visita Venerdì 12 febbraio, presso i locali del Centro Culturale “Sete Sóis Sete Laus” di Pontedera, si è svolta la Riunione Tecnica Obbligatoria della Sezione di Pontedera dell’Associazione Italiana Arbitri con ospite d’onore il Vice Presidente Nazionale, Narciso Pisacreta. L’ex assistente internazionale, con una dialettica coinvolgente e appassionata, ha intrattenuto i numerosi presenti toccando diversi punti –partendo dal campo associativo fino ad arrivare, anche con semplici esempi pratici di vita vissuta sul campo, ad aspetti tecnici, comportamentali e motivazionali della figura arbitrale– ed utilizzando anche terminologie molto particolari, di derivazione economico-finanziaria, che hanno suscitato non poco l’interesse dei partecipanti: tra questi, si possono citare il “Rating alto dell’AIA” (dove per tale termine si definisce una misura qualitativa attribuita ad un’emittente specifico) e lo “Spread particolare della nostra associazione” (da intendersi come un valore differenziale di rendimento dell’AIA rispetto alle altre organizzazioni arbitrali internazionali, giacché la nostra è l’unica in cui le figure dirigenziali vengono coperte esclusivamente da ex arbitri). La riunione è poi proseguita andando a definire la figura dell’arbitro come “componente imprescindibile del gioco del calcio per la tutela dei suoi partecipanti” , la quale deve far rispettare le regole del gioco nella piena libertà operativa della propria applicazione: “Le regole non ci obbligano, né tantomeno ci rendono schiavi. Le regole ci rendono liberi di poterle applicare nel pieno delle nostre potenzialità, poiché costruttive per il bene di questo sport”. La figura arbitrale viene quindi delineata come “il ruolo più difficile nel gioco del calcio in sé”, ma proprio per la sua complessità può essere considerata anche la più affascinante: “il divertimento nel praticare questa attività – come dice lo stesso Pisacreta – sta proprio nel perseguire un obiettivo prefissato e sentirsi pienamente liberi di poterlo raggiungere nel pieno rispetto dei ruoli e delle regole su cui si fondano la nostra associazione e il gioco del calcio”. Liberi di agire, ma anche liberi di poter sbagliare: “che sia una decisione, una valutazione o quant’altro, l’errore è contemplabile e concepibile; l’importante è non mistificarlo, ma metabolizzarlo e resettare, affinché non si ripresenti”. A conti fatti, secondo Pisacreta, chi pratica questa attività risulta quindi afflitto dal “Virus Arbitrale”, concetto apprezzato e condiviso da tutti i partecipanti alla riunione: “chi pratica questo sport con dedizione, convinzione e passione, sente il bisogno di arbitrare: più si arbitra, più si vorrebbe continuare ad arbitrare, e in assenza di ciò sentiamo un grande vuoto, colmabile solo con l’attività sul campo”. Prima della conclusione della serata che ha visto i consueti scambi di doni e ringraziamenti, Pisacreta ha trovato spazio per affrontare una tematica purtroppo usuale negli ultimi anni, anche se in continua decrescita, cioè la violenza sulle figure arbitrali, sia essa fisica che verbale e/o psicologica: tema ostico – contro il quale l’AIA e gli organi federali in sé continuano a combattere attraverso la concomitanza di vari strumenti, a partire dall’Art. 38 del Regolamento Associativo fino all’istituzione di consulenza e tutela legale specifica e dell’osservatorio sulla violenza – ma che riguarda non soltanto le figure che si presentano su un campo di gioco, ma anche estranee al calcio giocato, in quanto lesione della coscienza morale della collettività.

Foto: Narciso Pisacreta riceve un gentile omaggio dal Presidente di Sezione Paolo Monti.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
I nostri sponsor

Partner solidale

Copyrights © 2021-2023 Tutti i diritti riservati
Associazione Italiana Arbitri