Faverani, dal Mondiale alla CAN PRO

Sezione di Cassino

Faverani, dal Mondiale alla CAN PROAlcuni eventi restano indelebili nella memoria di ciascuno di noi; la Riunione Tecnica dello scorso 27 ottobre insieme con il componente CAN PRO Renato Faverani è certamente uno di questi.
La sala convention di un noto albergo di Cassino, stracolma di associati, ha fatto da cornice al prestigioso ospite che prima di “appendere la bandierina al chiodo” è stato assistente internazionale, impiegato fra l’altro nella finale di Coppa del Mondo disputatasi in Brasile nel 2014 fra Germania e Argentina.
Dopo il benvenuto del Presidente della Sezione di Cassino, Elvio Picano, Renato Faverani ha iniziato il suo intervento parlando del proprio percorso arbitrale che lo ha portato dai campi di periferia fino ai massimi livelli internazionali. L’allenamento ed i sacrifici sono stati gli argomenti sui quali ha voluto porre particolare attenzione poiché nel calcio moderno non si può scendere in campo senza una adeguata preparazione atletica: “Frequentate i poli sezionali, lì troverete arbitri delle categorie superiori con i quali potete confrontarvi, saranno loro ad aiutarvi nei momenti di difficoltà” ha ripetuto più volte Faverani nel suo intervento. L’invito fatto alla platea è quello di porre sempre l’asticella verso l’alto in modo da poter raggiungere l’obiettivo massimo senza accontentarsi, per fare questo c’è bisogno però di sacrifici perché i risultati non si raggiungono da soli.
Faverani ha anche parlato dell’AIA, un’Associazione che non ha eguali al mondo e dove gli associati sono seguiti passo dopo passo nella loro crescita con la possibilità di partecipare a riunioni tenute da arbitri di Serie A, i quali si recano nelle sezioni di periferia per raccontare la loro esperienza a chi è ancora ad inizio carriera. “Il Settore Tecnico Arbitrale – ha spiegato Faverani – è un fiore all’occhiello dell’Associazione che sta portando a una sempre maggiore uniformità tecnica”, mentre rivolgendosi poi agli Osservatori ha aggiunto “bisogna aiutare l’arbitro a migliorare soprattutto entrando nelle sue zone grigie, non in quelle chiare dove ogni provvedimento tecnico o disciplinare è sacrosanto, quello lo sappiamo fare tutti, da voi si vuole sempre di più”.
Dopo due ore di una piacevole e partecipata riunione, alcuni giovani arbitri e assistenti hanno voluto porre delle domande di carattere tecnico su vari argomenti trattati come il fuorigioco, la collaborazione arbitro assistente e la gestione delle panchine. Al termine della riunione Renato ha condiviso un pensiero maturato durante uno dei suoi viaggi in giro per il mondo: “Costruite i binari della vostra vita. Con questa frase voglio dirvi che è vero che il treno passa una sola volta ma se non c’è una stazione, o non ci sono i binari, questo treno non potrà mai fermarsi per farvi salire! Dovete costruirvi partita dopo partita, allenamento dopo allenamento e farvi trovare pronti quando ci sarà l’occasione”.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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