Sezione di Caserta
“Come raggiungere un traguardo? Senza fretta ma senza sosta”. E’ la frase di Johann Wolfgang Goethe che Antonio Rapuano ha scelto per la sua riunione tecnica che lo scorso 27 novembre ha tenuto nella Sezione di Caserta. Il Presidente Antonio Pietro Santangelo ha introdotto alla folta platea casertana il direttore di gara della serie cadetta con un breve excursus della sua carriera.
Un incontro intenso, pieno di spunti per i giovani arbitri e per i veterani, un’immersione nel mondo di un fischietto della CAN B che ha voluto ripercorrere la sua storia arbitrale dall’Organo Tecnico Sezionale al tanto agognato debutto in massima serie da un punto di vista non solo meramente tecnico, ma anche passionale, esaltando quel legame affettivo con la divisa arbitrale.
«All’inizio è stata dura – ha spiegato Rapuano – ero in sovrappeso ed ho dovuto faticare per raggiungere una condizione atletica ottimale. Ho superato tanti ostacoli, più volte sono stato sul punto di lasciare. Ho capito che toccare il fondo serve per ritornare in carreggiata più forti di prima, i momenti difficili ci aiutano a diventare più forti».
Rapuano ha focalizzato parte della sua riunione sulla figura dell’arbitro, un atleta attento, scrupoloso, preparato tecnicamente, con le doti di un comunicatore. «E’ importante essere pronti a qualsiasi episodio; gli errori capitano, è inevitabile – ha detto Antonio – ma occorre tornare lucidi il prima possibile per non cadere in balia degli eventi».
Il fischietto ha poi mostrato ai colleghi casertani alcuni video estrapolati dalle sue gare più recenti. E’ stato il momento per analizzare alcuni casi specifici che spesso si verificano durante una gara è dunque fondamentale saperli riconoscere ed interpretarli. Antonio ha fornito ai fischietti casertani interessanti chiavi di lettura dei singoli eventi e preziosi consigli che torneranno utili in partita.
La riunione si è chiusa con il saluto del Presidente Santangelo. «E’ stato un immenso piacere accogliere Antonio nella nostra Sezione, un esempio di tangibile di quanto sia fondamentale lo spirito di sacrificio in questa associazione».
Archiviato l’aspetto tecnico, il momento conviviale è proseguito in una location dove i più curiosi hanno colto l’opportunità per conoscere in modo più approfondito le esperienze di Rapuano.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)