Sezione di Oristano
Qualche sera fa Antonio Giua è entrato nella Sezione di Oristano. Per prima cosa ha osservato, poi ha ascoltato, infine ha parlato.
Ha osservato una Sezione che lo ha ospitato, lustrata a dovere e carica di associati appassionati, che non vedeva l'ora di conoscerlo e di trascorrere assieme a lui una delle serate più attese di tutta la stagione sportiva.
Ha ascoltato un Presidente di Sezione, garanzia di affidabilità da quasi dieci anni, che ha tracciato un bilancio dell'anno appena trascorso, senza tralasciare nessuno e spronando tutti a migliorare ancor di più gli ottimi risultati conquistati sul campo finora.
Quando è arrivato il momento di parlare, Antonio Giua non ha potuto, quindi, che riconoscere lo spettacolare calore oristanese, alimentato da Roberto Mulas, che lo aveva appena preceduto.
Giua, con la giusta dose di emozione, ha esposto un discorso caratterizzato da principi solidi e semplici, gli stessi che lo hanno portato col passare degli anni, con grandi sacrifici e cambi di Sezione (da Olbia a Pisa per ragioni di studio e poi di nuovo a Olbia), a diventare oggi un arbitro di CAN B, all'età di ventinove anni. “Non è facile, ma si possono conciliare lo studio e il lavoro con l'attività sportiva – ha detto Giua – bisogna solo credere in tutto quello che si fa, e spero che il mio passaggio in questa categoria possa essere l'apripista per tanti altri colleghi sardi negli anni a venire”.
Dopo aver parlato, è arrivato il momento più importante di tutti, vero motivo della visita dell'arbitro olbiese: Antonio Giua ha ricevuto il prestigioso Premio Nichiri, alla sua nona edizione, in ricordo del collega Antonello.
Auguri di Natale, panettoni e spumanti hanno reso ancor più dolce la conclusione di serata.
In antemprima: Giua premiato da Mulas, con la maschera simbolo del Premio Nichiri. In gallery: il Presidente Mulas introduce la serata; Giua durante il suo intervento; i partecipanti alla riunione; Giua con la moglie di Antonello Nichiri.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)