Sezione di Catania
I neo arbitri “arruolati” nei giorni scorsi hanno tutti diretto la gara d’esordio, nel campionato dei Giovanissimi provinciali. Pochi fischi, il fisiologico smarrimento nei minuti iniziali, ma il ghiaccio è stato rotto. Si prosegue con tutta la preparazione teorica assimilata durante il Corso nazionale, che sarà messa in pratica sempre meglio nelle prossime partite.
Questi ragazzi hanno sostenuto la prova di esame presso la sala riunione “Petro Giallanza” della Sezione di Catania, alla presenza del Presidente del Comitato Regionale Arbitri Sicilia, Michele Cavarretta che presiedeva la Commissione - composta anche, oltre che dal segretario, dal Presidente sezionale Cirino Longo e dal Vice Presidente Tony Taranto. Gli aspiranti arbitri etnei erano stati preparati dal coordinatore del Corso Enrico Ventura, affiancato dal collaboratore Bryan Sanfilippo.
“E' un gruppo di giovani con tante aspirazioni e voglia di farcela – ha detto il Presidente sezionale Cirino Longo – che si è impegnato molto nella preparazione tecnica per superare gli esami e tutti hanno seguito con interesse le lezioni; da parte nostra continueremo a seguire il percorso di crescita nello sport e ci impegneremo a promuovere sempre nuovi corsi”.
Ventidue i giovani che sono stati accolti nella grande famiglia dell’AIA dalla stretta di mano del Presidente regionale, Michele Cavaretta: Sandro Arena, Stefano Ariti, Antonio Azzarello, Giuseppe Bagnato, Alassane Barry, Michael Cadiri, Ettore Calà Campana, Riccardo Campisi, Daniele Cavalli, Alessio Fichera, Gianluca Fichera, Alessandro Gullotti, Antonio Gullotti, Giovanni Mavilla, Andrea Melita, Edoardo Pennisi, Maria Grazia Ponzo, Poti Sara Laura, Stefano Priolo, Danilo Rizzotti, Giustina Tognetti, Matteo Triscari.
“E' importante l'ingresso continuo nella nostra Associazione di nuovi direttori di gara – ha commentato Cavarretta – per garantire il ricambio generazionale e la continuità operativa al passo con i tempi; dopo il primo periodo di formazione in sezione, speriamo che tutti potranno raggiungerci in regione per continuare il loro percorso sportivo e raggiungere i traguardi che meritano”.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)