Il ruolo dell’assistente con Matteo Passeri

Sezione di Torino

Il ruolo dell’assistente con Matteo Passeri Designato per la gara di Campionato tra Juventus e Atalanta e rinviata per neve, l’assistente Matteo Passeri ha deciso di rimanere in città per dovere di “sorteggio”. Infatti 24 ore dopo, essendo stato l’ospite assegnato dall’AIA alla Sezione di Torino, puntualmente si è presentato rivelandosi un personaggio prestigioso e di altissimo profilo umanitario.
Figlio d’arte, Matteo ha esordito ricordando la figura di suo padre a cui deve tutta la sua carriera arbitrale. “Proprio oggi, 26 febbraio, Lui (Elvio) era nato ed era anche mancato, nel 1991 all’età di 41 anni, che è anche la mia attuale età. Aveva ricoperto la carica di Presidente della Sezione eugubina ed io ho iniziato ad arbitrare pochi mesi dopo la sua scomparsa.”
Ha emozionato e si è emozionato Matteo, ricordando anche il collega della CAN PRO Luca Colosimo, nella sala conferenze della GAM dove ha ritrovato vecchi amici di avventure arbitrali. Da Andrea Mazzaferro, Presidente sezionale, a Luigi Stella, conduttore del Comitato Regionale Arbitri di Piemonte - Valle d'Aosta; dall’arbitro CAN B Marco Serra, all’ex assistente della CAN/A Fabio Comito, e lo stesso osservatore Gianfranco Rosso.
Un tuffo tra vecchie e nuove conoscenze per rimarcare quanto sia tangibile considerare l’AIA di tutte le Sezioni, dal Nord al Sud, la nostra comune seconda casa.
Per questo vanno ricordati tre nomi presenti in sala ai quali l’AIA ha riservato la pergamena dei cinquant’anni di fedeltà: Benito Giaichel, Sergio Lanteri e Vincenzo Montagna.
Dopo un breve prologo dei due Presidenti, era doveroso conoscere il ruolo dell’assistente, e chi meglio poteva farlo se non il gradito ospite, avendo scalato tutte le tappe della piramide e tutt’ora in attività anche a livello internazionale e con oltre 150 gare di serie A ?
Con lo scorrimento delle slides in tema, si è avuto modo di conoscere la funzione dell’assistente in chiave moderna. La sua evoluzione nell’arco degli anni, il carico di responsabilità e di abilità che attengono ad un ruolo così delicato, a qualsiasi livello di operatività.
Mantenere un allineamento maniacale, non rimanere mai sorpreso e fare cose semplici. Queste, in sintesi, le raccomandazioni di Matteo: “Essere consapevoli di una altissima concentrazione per rispondere adeguatamente quando l’arbitro ha bisogno di noi.”
Senza dimenticare di fare tutto questo con divertimento e passione. Avere coraggio, umiltà, autostima, motivazioni, determinazione, voglia di migliorarsi sempre, equilibrio, serenità. Cercare di crescere ascoltando i consigli di tutti e rimanere sé stessi e porsi degli obiettivi piccoli e ben visibili, senza mai perdere di vista la gestione dei propri errori.
Chiari esempi esplicativi sono venuti fuori con delle prove concrete attraverso videoclip in cui veniva analizzato l’episodio andato male o a buon fine, e approfondito coinvolgendo un po’ tutti gli arbitri presenti in sala. Ne è scaturita una discussione a tutto tondo che non è altro che l’essenza chiave di ogni riunione tecnica che si rispetti, per meglio intendere il significato del Regolamento in ogni sfumatura ed alla luce delle sostanziose novità e circolari emesse dall’IFAB e già in fase di allestimento per la prossima Stagione Sportiva.
Una serata da ricordare, anche per la chiusa finale con la frase di Mandela “Un vincitore è solo un sognatore che non si è mai arreso”, seguito dal simpatico scambio di doni tra Matteo e Andrea. Due vecchi amici ritrovati con ruoli diversi ma con la stessa verve di sempre, intesa come opportunità di servizio attivo nei confronti della calda famiglia allargata del nostro mondo arbitrale. Il miglior antidoto al gelido Burian dei giorni scorsi.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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