«Cura dei dettagli e massima attenzione a tutte le regole. Se vedete un calciatore con l’equipaggiamento non regolamentare, ad esempio, dovete pretendere che si regolarizzi prima di consentirgli di prendere parte al gioco. Si tratta di particolari che dimostrano se avete la capacità di farvi valere e che contribuiscono al voto. Possono quindi fare la differenza tra un arbitro e l’altro».
E’ il messaggio chiaro ed inequivocabile che il Responsabile della Commissione Arbitri Interregionale, Andrea Gervasoni, ha rivolto anche agli arbitri di Puglia, Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria, nel corso dell’ultimo dei tre miniraduni paralleli organizzati in vista del finale dei campionati. Incontro che si è svolto a Bari il 7 aprile, a conclusione di un ciclo iniziato a Castelnuovo del Garda il 10 marzo e proseguito a Roma il 17 marzo.
Ad ospitare lo stage pugliese, che come per gli altri due ha visto la partecipazione anche degli osservatori appartenenti alle regioni interessate, è stata la Sezione di Bari, che ha organizzato l’evento in collaborazione con il CRA Puglia, guidato dal Presidente Giacomo Sassanelli. Ha fatto gli onori di casa il Presidente sezionale Nicola Favia, che ha presenziato per l’intera durata dei lavori.
Per la CAI sono stati presenti al raduno i Componenti Tiziano Reni, Gianluca Cariolato, Valerio Caroleo, Raffaele Giove, Maurizio Viazzi e Diego Roca.
Dopo l’apertura di Andrea Gervasoni arbitri e osservatori hanno eseguito i test sul Regolamento, somministrati da Leonardo Perdonò, Componente del Settore Tecnico dell’AIA.
I lavori sono quindi entrati nel vivo, con il Responsabile della CAI che ha mantenuto fede a quanto detto in premessa. Non ha pertanto trascurato nessun dettaglio, esplicitando le argomentazioni con il supporto di numerosi filmati di gare dirette dai suoi arbitri. E’ partito dal posizionamento sui calci di punizione, raccomandando «di essere “attivi” anche a gioco fermo», per poi dare una serie di consigli pratici relativi alle valutazioni degli episodi da rigore: «Siate vigili, soprattutto se, una volta che avete lasciato proseguire il gioco, il pallone rimane in area, facendovi trovare pronti per un’altra eventuale valutazione».
E sempre in questo ambito ha dato degli input per i falli di mano in area: «Prestate attenzione sui tiri diretti in porta. Dovete percepire se un difendente che colpisce il pallone con una mano stava riparandosi il volto o meno. Allertatevi anche quando, pur se un calciatore ha il braccio a protezione del volto, questi ruota con il busto al momento del tiro, che è un comportamento doloso da punire, perché il suo vero fine era quello di ampliare il volume».
Altro punto cardine su cui Gervasoni ha dibattuto, la valutazione accurata di un episodio sotto tutti gli aspetti: «Non focalizzatevi solo sul provvedimento tecnico, ma con una concentrazione costantemente alta siate pronti a vagliare se è il caso di agire a livello disciplinare».
La match analysis è stata quindi molto intensa ed ha spaziato dai gravi falli di gioco al DOGSO, dal fuorigioco alla collaborazione arbitro – assistente. Questa la chiosa del Responsabile della CAI: «Occorre sempre valutare i dati oggettivi, senza mai inserire parametri soggettivi».
Altrettanto significativo questo suo spunto di riflessione, inerente le proteste: «Dovete chiedervi: sono effettivamente tali, per cui bisogna intervenire con i provvedimenti disciplinari, o si tratta di semplici dissensi su cui si può soprassedere?».
Altro passaggio che ha colto nel segno, perché riguarda una delle essenze dell’arbitraggio: «L’alta soglia di punibilità del fallo è una concessione che date ai calciatori, ma se la devono meritare».
Questa la conclusione di Andrea Gervasoni: «Non date nulla per scontato e siate sempre pronti all’evento».
Il prossimo raduno per gli arbitri CAI è quello Play Off – Play Out, che si svolgerà il 18 e il 19 maggio.
In alto arbitri e osservatori partecipanti al raduno
In gallery:
- Andrea Gervasoni, Gianluca Cariolato, Maurizio Viazzi, Valerio Caroleo e Raffaele Giove
- Leonardo Perdonò del Settore Tecnico, Tiziano Reni e Diego Roca
- Nicola Favia, Presidente della Sezione ospitante, Bari
- Leonardo Perdonò durante l’esecuzione dei test tecnici
- Andrea Gervasoni durante la match analysis
- Tiziano Reni
- Gianluca Cariolato e Maurizio Viazzi
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)