Alberto Zaroli: «Non sognate ma ponetevi degli obiettivi»

Sezione di Ercolano

Alberto Zaroli: «Non sognate ma ponetevi degli obiettivi»Una riunione plenaria di alto profilo quella tenutasi lo scorso 6 aprile, che ha visto la partecipazione di Alberto Zaroli, Componente del Comitato Nazionale, accompagnato da Vincenzo Meli e Katia Senesi, rispettivamente Responsabile e Componente del modulo Perfezionamento del Settore Tecnico.
Dopo il consueto saluto da parte del presidente del Comitato Regionale, Virginio Quartuccio, è toccato al Presidente della Sezione “Amedeo Kellner”, Giuseppe De Luca, presentare i tre ospiti della serata, tenendo a precisare che occasioni del genere servono a «potenziare le nostre conoscenze, le nostre abilità e in generale il nostro bagaglio umano e culturale».
Zaroli ha cominciato il suo intervento partendo da uno spezzone della famosa puntata “Un week-end con l'arbitro”, de “Il testimone” di Pif, e provocando, proprio come Pif nel programma, i presenti: “Chi ve lo fa fare? Ma chi ve lo fa fare? Pochi soldi, rischi di violenza, andare a letto presto la sera prima della partita e non andare invece in giro con gli amici…”.
Ha spiegato che un arbitro ha scelto di diventare tale semplicemente per passione, una passione che deve essere coltivata soprattutto con l'aiuto della Sezione, definita da lui il punto nevralgico dell'Associazione.
Ha poi spiegato che per essere un grande arbitro non serve sognare, perché «il sogno è una cosa bellissima ma astratta, bensì occorre fissarsi degli obiettivi concreti e raggiungerli». Per farlo bisogna lavorare “no pain no gain” ha ripetuto, cioè “nessuna sofferenza, nessun guadagno”, perché senza dolore, senza sacrificio non si può vincere; e la voglia di vincere (di migliorarsi) e l'umiltà devono essere insite nell'arbitro.
A questo punto è intervenuta Katia Senesi che ha intrattenuto la platea spiegando quanto sia importante il lavoro di “testa”, intendendo ovviamente l'aspetto psicologico, che va anch'esso allenato. Altrettanto importante è per un arbitro lavorare sull'emotività, sulla consapevolezza, sulla motivazione, sulla concentrazione e quindi sull'attenzione: «Noi arbitri – ha detto Katia - siamo al servizio del calcio e dobbiamo essere preparati».
È toccato a Vincenzo Meli parlare di tecnica, contribuendo con il suo intervento ad impreziosire la serata attraverso la sua profonda conoscenza del regolamento, dando delucidazioni in merito ai sempre ostici falli di mano in area di rigore.
«Una riunione che certamente non dimenticheremo – ha affermato il presidente Giuseppe De Luca nei saluti finali – che ha trasmesso e insegnato tanto ai presenti. Non è facile tenere alta l’attenzione per ben due ore e voi ci siete riusciti appieno. Vi ringrazio».

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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