Sezione di Saronno
Nella maestosa cornice di Villa Gianetti, storica sede del Comune di Saronno, la Sezione arbitri di Saronno ha festeggiato i quarant’anni dalla sua fondazione. Numerosi ospiti, tra cui il presidente dell'AIA Marcello Nicchi, hanno presenziato congratulandosi per il raggiungimento di questo importante traguardo. “Dovete essere orgogliosi di essere parte della Sezione di Saronno, di appartenere ad un’associazione che porta avanti valori prima di formare arbitri” in questo modo il presidente Nicchi ha sottolineato uno dei punti cardine che contraddistingue l'Associazione Italiana Arbitri.
Il componente del Comitato Nazionale dell'AIA Alberto Zaroli, ha incentrato il proprio intervento su un altro concetto essenziale nella vita di un associato: la correttezza, sia sul rettangolo di giuoco, con un fischietto in bocca, con una bandierina in mano, o con un taccuino in tribuna, sia, soprattutto, nella vita di tutti i giorni.
Al presidente del Comitato Regionale Arbitri della Lombardia e associato saronnese Alessandro Pizzi, festeggiato dai colleghi per la recente benemerenza, è invece toccato un personale ricordo dei 23 anni vissuti all’interno dell'Associazione e della sua Sezione.
E proprio sul terreno di giuoco, come ricordato dal presidente Davide Rosio, al termine di questa Stagione Sportiva, la Sezione di Saronno, dopo vari anni di semina, ha raccolto risultati pienamente soddisfacenti, sia a livello nazionale sia regionale. Immancabile una menzione a Pierino Cattaneo, fondatore della Sezione, quarant’anni fa, ed esempio di correttezza ed umanità.
La serata, divisa in due parti, è cominciata con le premiazioni agli associati che durante la corrente Stagione Sportiva e, più in generale, nei loro anni di tessera, si sono contraddistinti per i loro risultati sopra la media, ed è proseguita con una cena nel “Chiostro di San Francesco”, primo nucleo del borgo saronnese.
L’ambito premio “Pierino Cattaneo” giunto ormai alla quinta edizione è stato assegnato ad Antonio Rinaldi, cassiere sezionale che si è sempre distinto per l’encomiabile lavoro profuso nella vita associativa.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)