Lezione tecnica del Componente CAI Andrea Marzaloni

Sezione di Vibo Valentia

Lezione tecnica del Componente CAI Andrea MarzaloniGli associati della Sezione di Vibo Valentia, per la riunione dello scorso 14 dicembre, hanno avuto il piacere di ospitare il Componente CAI Andrea Marzaloni, assistente arbitrale di Serie A fino alla Stagione Sportiva 2016/2017.
Dopo una breve introduzione da parte del Presidente Francesco Barbuto è intervenuto il Componente Regionale Domenico Maio, che ha portato il proprio saluto e quello del Presidente del Comitato Regionale Franco Longo. Gli associati vibonesi hanno dato il benvenuto ad Andrea con un video che ha ripercorso la vita arbitrale del Componente CAI, che Andrea stesso ha definito “emozionante”.
Successivamente ha preso la parola l’ospite, che ha intrattenuto e coinvolto i presenti, i quali lo hanno ascoltato con estremo entusiasmo, analizzando ed interagendo con la platea, prendendo spunto da svariati video richiamanti gli aspetti che contraddistinguono una prestazione arbitrale.
Da ottimo assistente, quale lui è stato, ha iniziato la sua analisi dalla collaborazione tra arbitro e collaboratori di linea, definendo il primo “direttore d’orchestra” della terna, e gli assistenti come amici che devono aiutare e supportarlo nelle sue decisioni.
Ha quindi parlato di attenzione e concentrazione, per poi passare a trattare la condotta violenta, per cui un arbitro deve prestare attenzione nel captare i segnali che i calciatori in campo mandano; pertanto bisogna mantenere sempre le “antenne all’erta”, “aspettarsi l’inaspettato” e “prevedere il futuro”, per prevenire eventuali criticità.
A questo argomento si è collegato il grave fallo di gioco, per cui anche per questo il direttore di gara deve riuscire a captare i segnali premonitori, come ad esempio se un calciatore che prende lo slancio ed effettua il tackle saltando a piedi uniti e colpendo un avversario senza nessuna possibilità di poter giocare il pallone. Allora se l’arbitro è ben concentrato e capta il segnale già in partenza sarà in grado, non appena il calciatore viene colpito, di assumere immediatamente i provvedimenti corretti, senza nessuna esitazione.
Per ultimo, ma solo per questioni di tempo, la gestione delle mass confrontation, situazioni che nascono, sempre o quasi, da reciproche scorrettezze di due avversarsi e che successivamente formano attorno ai contendenti un capannello di calciatori; qui un bravo arbitro deve saper far fronte mettendo in atto tre passaggi: cercando di essere tempestivo ed arrivare prima di qualsiasi altro calciatore per cercare inizialmente di dividere i due calciatori evitando loro di venire a contatto; se non si riesce nell’intento perché sopraggiungono altri giocatori deve defilarsi dalla mischia ed osservare da fuori ciò che succede; finita la mischia e placata la situazione deve uscire con almeno un’ammonizione per parte.
Per concludere la sua entusiasmante lezione, che ha tenuto la platea sempre attenta e vogliosa di cogliere qualsiasi dettaglio, Marzaloni ha fatto vedere un filmato di Julio Velasco, allenatore di pallavolo che in un suo discorso davanti ai giornalisti volle far percepire che i pallavolisti molte volte si nascondono sempre dietro un alibi per nascondere i propri errori ed invece, un bravo atleta, quindi un bravo arbitro, deve saper reagire ed affrontare i problemi a viso aperto, quindi senza crearsi alibi.
La serata si è poi conclusa con una cena assieme a molti associati della Sezione in un ristorante della città, anticipando i classici auguri natalizi.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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