Sezione di Potenza
Nulla al mondo può prendere il posto della perseveranza. Non il talento, nulla è più comune di uomini di talento falliti. Non il genio; il genio incompreso è ormai un luogo comune. Non l'istruzione; il mondo è pieno di derelitti istruiti. Solo la perseveranza e la determinazione sono onnipotenti (cit Calvin Coolidge).
Un sorteggio positivo quest’anno dell’AIA centrale ha permesso alla Sezione di Potenza di aprire il 2019 in bellezza con la visita, il 16 gennaio, del prestigioso arbitro della Commissione Arbitri Nazionale Serie A Rosario Abisso, della Sezione di Palermo. La sua presenza ha richiamato quella di molti associati, anche di altre sezioni lucane, che hanno gremito la sala convegni. Prima della riunione seduta di allenamento speciale, insieme al fischietto di Serie A, per gli arbitri potentini.
Dopo una sintetica ma doverosa presentazione dell’ospite a cura del Presidente sezionale Mario Loffredo, seguita dai saluti del Presidente regionale Enzo Gallipoli, Abisso ha esordito nel suo intervento partendo dalle motivazioni con cui lui ha iniziato la propria “esperienza” arbitrale,.
Non solo tecnica, ma anche contenuti motivazionali finalizzati allo sprono delle giovani leve i temi trattati da Abisso.
Essere arbitro è mettersi in gioco: “Quando prendiamo una decisione, quando ascoltiamo un calciatore e le sue necessità, quando ci relazioniamo coi nostri colleghi… quale che sia l'aspetto che vogliamo considerare, serve sempre studio, preparazione, coraggio e pazienza. Accettare i propri sbagli è tanto difficile quanto importante per crescere nel modo giusto e la cosa migliore è affidarci a coloro che, da questa strada, sono già passati decine di volte”.
“Per fare ciò bisogna avere sempre un comportamento irreprensibile che abbinato a capacità tecniche ed atletiche deve condurre ad una professionalità in tutte le varie categorie che si vanno ad arbitrare. In campo bisogna avere equilibrio nelle decisioni, uniformità tecnica e comportamentale, per far ciò bisogna essere sempre vicini all'azione e dare credibilità ad ogni intervento”.
Arbitrare “è un’attività veramente completa, in quanto non solo ha il potere di formare dal punto di vista tecnico e atletico ma offre la possibilità di creare il proprio io personale e il proprio carattere durante la partita. Mette nelle condizioni l’individuo di sentirsi in grado di gestire bene l’emotività e lo abitua ad una ferma presa di posizione derivante dalla precisa conoscenza del regolamento. Entrare in campo è sempre una grande sfida, una grande scuola per la crescita caratteriale e psicologica”.
Abisso oltre a questa lezione che ha toccato sia aspetti di carattere tecnico che associativo, ha incantato la ricca platea potentina con dei filmati inerenti partite da lui stesso arbitrate, approfondendo situazioni tecnico-tattiche di gioco. I ragazzi sono rimasti molto entusiasti di questa lezione in quanto soprattutto nei filmati è stato chiesto loro un giudizio su ogni singola situazione e se il provvedimento tecnico e disciplinare preso dall'arbitro in quella circostanza era giusto o errato.
Presenti alla serata tutti i Componenti del Comitato Regionale e il Presidente della Commissione Disciplinare Regionale. Dopo i saluti di rito e lo scambio di omaggi, la serata si è conclusa con un momento conviviale in un ristorante della città di Potenza.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)