Sezione di Enna
Nella giornata del 22 marzo, la Sezione ha avuto il piacere di accogliere l’arbitro di Serie B Valerio Marini, della Sezione di Roma 1. Ancor prima della riunione, è stato possibile effettuare insieme all’ospite una seduta d’allenamento presso il campo di atletica leggera “Tino Pregadio” di Enna Bassa, momento di confronto ed arricchimento per i ragazzi che frequentano il polo atletico, per poi ritrovarsi nell’incontro serale nei locali sezionali.
Memore delle esperienze condivise con Luigi Barbarino negli anni in Serie C e introdotto dal Presidente di Sezione Giuseppe Di Gregorio, Valerio Marini ha coinvolto la platea con aneddoti e preziosi consigli frutto d’una esperienza più che decennale sui campi, portando l’uditorio a comprendere i sacrifici e la fatica che accompagnano la conquista d’ogni esordio, dai campi di provincia al professionismo.
Fil rouge della riunione è stata l’espressione “correre la propria maratona”: conditio sine qua non è esprimere il proprio potenziale, che non necessariamente è dato da caratteristiche innate, “ma da quanto si è disposti a sacrificarsi affinché si diventi la versione migliore di sé stessi. Il potenziale – continua Marini – non è altro che il frutto dei sacrifici e la capacità di accettare una sfida in primis con se stessi, in uno scontro e superamento dei propri limiti, colmando lacune e affinando la propria condizione atletica, scardinando convinzioni limitanti per lasciar spazio ad un efficace processo di crescita”.
Alla formazione di un arbitro, oltre che di un uomo, contribuisce anche una gran capacità organizzativa: al miglioramento si accompagna una consolidata conoscenza di sé, ponendosi obiettivi dal breve al lungo periodo, al fine di prendere migliore coscienza dei momenti che precedono e caratterizzano la gara e della propria prestazione, esprimendo un atteggiamento proattivo e carico d’ambizione.
Esattamente come in una maratona, i risultati ottenuti e la qualità del lavoro svolto si vedono sul lungo periodo, attraverso una preparazione che coinvolge la persona in ogni aspetto del proprio essere: pazienza, voglia di migliorarsi, costanza, impegno ed abnegazione sono alcune fra le tante qualità che si richiedono per concludere la propria maratona con successo. Ciò non toglie che vi saranno momenti fisiologici di difficoltà: anche in questo caso, l’esperienza e la giusta determinazione permetteranno di trarre giovamento anche dalla più claustrofobica delle situazioni e dal peso non indifferente derivato da esse.
“La fatica non è mai sprecata: soffri, ma sogni”. E’ stata una fra le massime con cui Marini ha motivato i presenti a fare del proprio meglio, fino a raggiungere la propria Serie A.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)