Morganti: “Facciamo squadra tra noi”

Sezione di Parma

Morganti: “Facciamo squadra tra noi”Non è certo un tipo che annoia quando parla, Emidio Morganti. Lo si è capito subito dopo il video di presentazione preparato dalla sezione di Parma, che ha promosso la bella e utile serata: quando scorre una foto tratta da ricordi più o meno recenti, lui fa una smorfia e poi, con l’espressione di uno che non sai se scherza o è serio, dice: “Quando si vedeva quella vena sulla tempia mia figlia aveva una gran paura e spegneva la tv”. Il Responsabile della Commissione Arbitri Nazionale di Serie B non è venuto a Parma per parlare di falli laterali e calci di punizione.

“Ci sono persone molto brave che possono farlo come e meglio di me, vorrei invece trasmettervi qualcosa che riguarda l’arbitraggio d’insieme, dalla motivazione al fare squadra tra noi, dall’importanza del compito che rivestiamo alla impermeabilità alle diverse situazioni che prima, durante e dopo la gara possono verificarsi”. Parte, allora, un filmato estratto dal film “Sully” con l’ammaraggio sul fiume Hudson quale tema principale. “Voi vi chiederete perché Morganti è venuto a far vedere questa cosa e se avevamo bisogno di lui per fare del cinema in Sezione. Ebbene, io vi dico senza falsa enfasi che, fatte le debite proporzioni, voi siete proprio come quell’ufficiale lì, che ha svolto il suo delicato compito senza perdere la testa in un momento difficile e imprevisto. Anche voi durante una gara potrete trovarvi a fronteggiare situazioni imprevedibili e ne uscirete fuori solo se in campo sarete scesi dopo un’adeguata preparazione, fisica e mentale”. Il comandante, nel filmato, elogia anche lo spirito di squadra che ha permesso di salvare la vita dei passeggeri. Concetto che può essere traslato nel mondo arbitrale: “Fino a qualche tempo fa si pensava all’arbitro come una persona sola. Oggi, fortunatamente, anche la nostra funzione sta evolvendo verso un lavoro di squadra, dove ciascuno deve recitare il proprio ruolo. Non mi riferisco solo alle categorie superiori, ma anche a quelle in cui si va in campo senza assistenti. Sembriamo soli, ma è apparenza: se ci confrontiamo con i colleghi in sezione, anche il frutto della gara, la sua sostanza, di fatto non sarà individuale”.

I ringraziamenti di rito da parte del presidente Matteo Comastri hanno chiuso la serata, che ha registrato un ottimo afflusso di associati.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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