È tempo di bilanci

Sezione di Parma

È tempo di bilanciFine stagione, tempo di saluti e, perché no, di feste. La sezione di Parma ha invitato associati e ospiti presso una nota struttura cittadina per una bella e partecipata serata che ha visto due momenti distinti: la consegna dei premi sezionali e la cena.

A fare gli onori di casa il presidente Matteo Comastri, che ha salutato i presenti e in particolar modo gli ospiti tra cui Michele Conti e Giancarlo Perinello del Comitato Nazionale, Sergio Zuccolini, presidente del Comitato Regionale Arbitri Emilia Romagna e i rappresentati di CONI, FIGC e Amministrazione Comunale.

Sul palco sono saliti diversi protagonisti della stagione che ormai volge al termine: per loro importanti riconoscimenti intitolati a persone che hanno fatto la storia della sezione e non solo: da Ferruccio e Gianfranco Bellè a Gigi Battilocchi, da Nando Orsi a Valdo Franceschi e così via. Al termine della bella cerimonia, in cui sono stati consegnati riconoscimenti anche all’osservatore della Commissione Arbitri Nazionale di Serie A Erio Iori e al delegato provinciale FIGC Franco Varoli, ha preso la parola Gianfranco Perinello che si è soffermato sul sottile filo che lo lega alla sezione di Parma.

“Io vengo da Venezia e la prima volta che ho messo piede in sezione c’era proprio Ferruccio Bellè che qui a Parma conoscete benissimo. Sono cresciuto dal punto di vista arbitrale con il mito di Alberto Michelotti che per me è stato un assoluto punto di riferimento, pur non arrivando certo ai stessi suoi risultati. E poi, qui a Parma siete molto fortunati: avete grandi dirigenti da cui ben potete prendere esempio. Penso ad Alberto Boschi, grande persona in questo nuovo incarico al Comitato dei Garanti e ad Erio Iorio che ho avuto il piacere di conoscere un po' di tempo fa. Ringrazio Matteo Comastri perché a questi appuntamenti invita sempre il Comitato Nazionale ed è un giusto modo per confrontarsie crescere tutti insieme”.

Chiusura sul problema violenza. “L’essenza sportiva vuole che l’arbitro non sia mai toccato in quanto garante delle regole. È evidente che in Italia, da questo punto di vista, abbiamo un problema di cultura. Tutti dobbiamo spenderci al meglio affinché le cose possano andare in modo diverso e migliore”.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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