All'arbitro Marco Piccinini il Premio Nazionale Bernardi

Sezione di Bologna

All'arbitro Marco Piccinini il Premio Nazionale BernardiPassano gli anni, cambiano le location, ma il Bernardi rimane sempre un appuntamento fisso al termine di ogni Stagione Sportiva. Trasferiti quest’anno nell'elegante cornice del Savoia Hotel, a rimanere la medesima è quell'aria magica che si respira nella Sezione Mondiale. “Siamo diventati numerosissimi, la nostra sede non può contenerci tutti”, così ha debuttato il Presidente Aureliano davanti a più di 500 persone tra associati e graditissimi ospiti. Si, perché anche per tutta l'AIA nazionale il Premio Bernardi rappresenta “l'ultimo giorno di scuola”, quando ci si volta indietro e si guarda il percorso compiuto: si vede una Stagione carica di significato, con le sue soddisfazioni e gli immancabili errori, ma anche quando si coglie l'occasione per ringraziare i propri compagni di viaggio e di incontrare vecchi amici. Aspetto tecnico e aspetto umano, dunque, in quelle poche ore di cerimonia e poi di cena si miscelano alla perfezione dando vita a una dimensione a sé, un mondo che sembra incantato, che è quello dell'AIA, mosso da una passione che permette di dirigere migliaia di partite ogni week end.
È stato proprio l'aspetto umano il tema attorno al quale ha preso vita la cerimonia. Il Presidente Aureliano ha voluto porre l'accento sul binomio uomo-arbitro: l’essere arbitro non sempre significa essere uomo, l’essere uomo è fondamentale per essere un arbitro, sono questi i valori che devono essere alla base di ogni sezione, perché c’è bisogno di uomini, sia in campo sia fuori. Come insegnava l'Ingegner Bernardi arriverà un giorno in cui si appenderà il fischietto al chiodo, le medaglie vinte si impolvereranno e quello che rimarrà sarà l'UOMO formatosi nel percorso arbitrale. Un uomo maturo se si ha utilizzato l’arbitraggio come servizio per gli altri, un uomo immaturo se lo ha utilizzato esclusivamente come fine per i suoi interessi. Quella maturità che si ricollega alla perfezione con il significato del Premio Bernardi, che non viene più assegnato a un esordiente, ma a un arbitro maturo, già pronto per la Serie A: un Uomo.
Dopo l'intervento del Presidente Aureliano la cerimonia ha preso forma attorno a quei valori invocati e puntualmente ritrovati in ogni intervento dei numerosi ospiti che hanno preso la parola e accresciuto il valore della serata. E la qualità di ogni intervento si è rivelata essere direttamente proporzionale alla caratura dell’ospite che l’ha prodotto: dalla sfera politica con il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il Deputato Galeazzo Bignami fino alla sfera religiosa con Don Massimo Vacchetti sempre disponibile a farci riflettere anche all’interno del mondo calcistico passando per Marco De Marchi, fondatore del torneo di calcio internazionale We Love Football, progetto immediatamente sposato dal presidente Aureliano e che da la possibilità ogni anno ai ragazzi degli Organi Tecnici Regionali e Sezionali di confrontarsi con realtà internazionali. Tornando alla sfera arbitrale, invece, non potevano mancare le più importanti cariche dell'AIA: il Presidente Nicchi, il vice Pisacreta, il responsabile del Settore Tecnico Trentalange, il responsabile UEFA Rosetti, i responsabili degli Organici Nazionali: Rizzoli, Morganti, Giannoccaro, Trefoloni, Gervasoni; presente anche il Comitato Nazionale, il Servizio Ispettivo Nazionale con Cumbo, e gli arbitri CAN Fabbri, Guida e Rocchi fresco di finale di Europa League; per quanto riguarda la regione ospitante hanno partecipato alla serata anche il Presidente del CRER Paolo Braiati e il Presidente del CRA Zuccolini, con tutta la sua commissione.
È sufficiente leggere questi nomi per capire lo spessore che può aver preso la festa ed è proprio nel discorso di Marcello Nicchi che è stato toccato l'apice “viviamo già il futuro nel presente... gli arbitri sono sempre stati avanti” questo è stato il leitmotive del Presidente. Nicchi si è poi ricollegato al tema della cerimonia: "L'AIA attraverso le Sezioni pensa prima di tutto alla formazione degli uomini e alla trasmissione dei valori fondamentali, perché di questo abbiamo bisogno, di UOMINI che non pensino solo al proprio interesse personale". Sulla stessa lunghezza d’onda sono state le parole del designatore della CAN A: Nicola Rizzoli ha posto l'accento sul fondamentale lavoro di “sgrezzatura” che sta alla base per fornire un prodotto finito di qualità, un lavoro realizzato da tutta l'AIA, ma veicolato con il proprio apporto personale.
Dopo la consegna dei premi sezionali agli associati che nel corso della Stagione hanno saputo distinguersi sotto l'aspetto umano e tecnico è stato il momento della consegna dei premi Nazionali: ad Antonio Cardella di Torre del Greco è andato il Premio Crimi come miglior osservatore a disposizione della CAN A, a Davide Imperiale il Premio Farnè come miglior assistente debuttante in Serie A ed a Marco Piccinini l’ambito Premio Bernardi.
Al termine della cerimonia ospiti ed associati hanno avuto modo di condividere le proprie esperienze davanti ad una cena di gala che ha preso il via con un ricco aperitivo a bordo piscina e finita nella stessa location davanti alla torta e champagne e con i fuochi d'artificio ad illuminare un’altra Stagione che se ne va...

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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