Sezione di Gubbio
“La Serie A non è poi così lontana!”, queste sono le parole con cui il Presidente Andrea Pannacci ha aperto il raduno precampionato della Sezione di Gubbio, tenutosi presso l’hotel Beniamino Ubaldi. Con queste parole Pannacci ha fatto riferimento all’assistente eugubino internazionale Matteo Passeri e ad altri due associati che nella storia recente della Sezione hanno calcato i campi più importanti d’Italia. Il Presidente ha voluto motivare infatti i giovani arbitri eugubini ad impegnarsi seriamente per perseguire i loro obiettivi. A supervisionare i lavori il Componente del Comitato Regionale Arbitri Umbria, Paolo Piediluco.
Dopo il discorso introduttivo del Presidente, si sono svolti, come ormai di consueto, i test atletici per verificare lo stato di preparazione fisica degli arbitri appartenenti all’Organico Tecnico Sezionale. In seguito si sono aperti i lavori in aula, dove sono state spiegate ad arbitri e osservatori le modifiche del Regolamento, riportate dalla circolare n. 1, dal Componente del Settore Tecnico Arbitrale Giuliano Pascolini, che successivamente ha sottoposto gli associati eugubini ai quiz regolamentari per verificarne lo stato di preparazione.
L’Organo Tecnico Leonardo Biccheri ha dato le disposizioni per la corretta compilazione del Referto post-gara e del Rapporto dell’Osservatore Arbitrale, chiarendo alcuni dubbi da parte degli associati e definendo i tempi entro i quali questi Rapporti devono essere redatti; sottolineando inoltre la loro importanza e che sono parte integrante della gara.
Il raduno si è concluso con l’intervento del Consigliere Andrea Ragnacci che, con un metodo di lavoro partecipativo e dinamico, ha voluto dare un’identità alla figura dell’arbitro
Questa identità è nata dalle idee che arbitri ed osservatori eugubini hanno su questa figura e sul suo ruolo. Molte le caratteristiche emerse e tutte condivisibili.
Ragnacci si è infine ricollegato alla frase del Presidente Pannacci, specificando che per raggiungere quella Serie A, o la “propria Serie A” si deve lavorare su quelle caratteristiche; prendendo atto del fatto che non ci sarà mai una meta definitiva, ma che si può sempre migliorare e si può sempre crescere sotto qualsiasi aspetto. Alla fine, dice Ragnacci, l’arbitro che sa di avere sempre qualcosa da migliorare, sulla quale crescere, sarà colui che potrà avere la possibilità di arrivare in alto.
In copertina la foto di gruppo con arbitri eugubini e i membri del Consiglio Direttivo Sezionale.
In gallery:
1. Esecuzione dei test atletici.
2. Lavori in aula.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)