Abbattista: “Arbitro e uomo non sono due entità scindibili”

Sezione di Moliterno

Abbattista: “Arbitro e uomo non sono due entità scindibili”Si è tenuta martedì 12 novembre la riunione tecnica prevista nell'ambito del programma che porta nelle sezioni di Italia, arbitri di vertice e Organi tecnici nazionali. Il sorteggio quest'anno, aveva assegnato alla Sezione di Moliterno l'arbitro Eugenio Abbattista di Molfetta.
A giustificare l'attesa per l'evento, specie per i più giovani, la carriera dell’arbitro di Serie B, che vanta già diverse presenze nel massimo campionato nazionale. Solitamente le attese per questi eventi si sono concluse con riunioni che hanno soddisfatto le aspettative, questa volta, raccogliendo anche molti pareri dei più giovani, si può affermare che le aspettative sono state addirittura superate... in positivo.
Incontro caratterizzato da una contraddistinta cordialità instaurato tra gli associati ed Eugenio, il quale ha dimostrato una capacità di ascolto ancora prima di dare il via ai lavori. Il Presidente Cosimo Cirigliano ha dato il benvenuto all'ospite e ceduta la parola si è dato vita ad un colloquio di oltre due ore e mezza, dove i ragazzi hanno colto fin da subito la freschezza, la competenza e la capacità di attirare l’attenzione.
Infatti, dopo la presentazione, Eugenio Abbattista, che ha raccontato anche molto della sua vita privata (arbitro e uomo non sono due entità scindibili, ha giustamente sottolineato), si è dato il via a una carrellata di diapositive personalizzate, create ad hoc dall'ospite con immagini del territorio della Sezione, arbitri della Sezione e momenti di vita associativa. Lo stupore iniziale per il colpo di scena riservato si è trasformato in un fitto scambio di opinioni sapientemente ingenerato dal relatore, che ha portato a una massiccia dose di elementi per costruire il percorso di formazione dell'arbitro. Si è partiti ad analizzare aspettative, comportamenti e doveri dell'aspirante arbitro, per arrivare ad analizzare da un punto di vista psicologico e umano le emozioni delle prime gare. La discussione ha cosi coinvolto tutti, soffermandosi sul concetto basilare di una frase molto usata nell’AIA: “Si è arbitri dentro e fuori dal campo”.
Sono susseguiti racconti di aneddoti legati alla sua carriera, che hanno attirato molto l’attenzione, per poi spostare il focus dell’incontro sull’analisi tecnica di episodi estrapolati dalla carriera dello stesso Abbattista. È risultata una giusta chiusura della parte di discussione tecnica, l'esame di una notifica di provvedimento di espulsione affrontata dal punto di vista della gestualità e del rispetto del calciatore. E' scaturita una importante discussione che ha fatto molto riflettere proprio sulla capacità di esigere rispetto riuscendo a dare a tutti, senza distinzione, il giusto rispetto. Ciò che distingue l'arbitro è nelle sue capacità etiche e morali.
Al termine della riunione, sollecitato da una domanda di un associato, Abbattista ha riflettuto, a cuore aperto, come si fa tra amici, su un suo errore in una determinata gara, fornendo con grande semplicità una lezione grandissima: l'umiltà e la capacità di riconoscere e ripartire dopo un errore sono elemento centrale nella vita di un arbitro. Una frase finale ha sottolineato questo concetto: "Avere la consapevolezza di essere arbitri perchè si ha l'umiltà di riconoscere che si può sbagliare, ma avendo la forza di ripartire con un pezzo di esperienza in più nel bagaglio, per migliorare. Ciò serve all'arbitro sempre e chi ha questa mentalità sarà arbitro nel campo e fuori e, soprattutto, lo sarà sempre, per tutta la vita".

In copertina Eugenio Abbattista e il Presidente Cosimo Cirigliano
In gallery:
- Abbattista e gli associati presenti in sala
- Momenti della riunione
- Gli associati della Sezione
- Eugenio Abbattista
- Eugenio Abbattista e il Presidente
- Abbattista dona la sua maglia alla Sezione
- Abbattista mentre autografa la maglia.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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