Di Fiore: “Non bastano 90 minuti per essere un buon arbitro”

Sezione di Modena

Di Fiore: “Non bastano 90 minuti per essere un buon arbitro”Nel segno del programma di visite stilato dall’AIA, lo scorso 26 novembre il Componente della Commissione Arbitri Nazionale di Serie B Riccardo Di Fiore della sezione di Aosta è stato ospite ha incontrato gli arbitri modenesi.

Dopo l’introduzione da parte del Presidente sezionale Pierpaolo Perrone, Di Fiore ha intrattenuto la platea con un messaggio ben chiaro a tutti i presenti: "L'arbitraggio è la parafrasi della vita a 360°.Come nella vita non possiamo fare tutto da soli, anche nell'arbitraggio abbiamo bisogno di attingere energia da altre persone che ci possono aiutare a dare quella carica in più per scendere in campo, ma ancora di più per poter preparare quella che è la partita, dalla designazione al rapporto di gara”.

L’altro punto cardine su cui si è basata la riunione è stata la secca domanda che Riccardo ha posto alla platea: "Bastano 90 minuti (quelli della partita) per poter essere un buon arbitro e crescere e migliorare nel proprio percorso?". La risposta, secondo Di Fiore, è negativa poiché “…oltre ai 90 (ormai sempre più verso i 100) minuti della gara, vi deve essere tempo e spazio per poterla preparare al meglio, costruendo il proprio percorso passo dopo passo, tirando fuori il 100% di noi stessi in ogni occasione possibile, perché solo allenandosi fisicamente e mentalmente, riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi, cosa che non potremmo fare con il solo talento”.

Ad integrazione di questa affermazione, vi è stata la riflessione sull'importanza per un arbitro di sapersi guardare ed osservare sempre, riuscendo ad analizzare i propri pregi ed i propri difetti;solo in questo modo è possibile confrontarsi con le altre persone, ascoltando i consigli dei più esperti e guardando eventuali imprecisioni nostre e dei colleghi, non per giudicare ma per imparare.

Collegandosi a questo ragionamento, in un coerente fil rouge applicato da Di Fiore al suo interloquire, l'ultimo punto toccato nella serata è stato "…riuscire a trovare un modo per mettersi in comunicazione tra giovani e vecchi. Dobbiamo saper sfruttare tutte le telecamere, che nelle categorie dove non sono realmente presenti sono rappresentate da quelle sul terreno di gioco, gli arbitri egli assistenti, sia quelle fuori dal terreno di gioco, cioè i colleghi che vengono a guardarvi, per poter arrivare nel momento in cui dobbiamo prendere una decisione con lucidità, concentrati ma soprattutto preparati a quell'evento che ci troveremo ad affrontare”.
È terminato così dopo più di un’ora l’intervento di Riccardo Di Fiore, che a conclusione della serata, prima di salutare i ragazzi ed il Presidente Perrone, ha voluto lasciare una frase sui cui riflettere: "Il talento ti lascia a piedi se non lavori duro tutti i giorni per ciò che vuoi ottenere".

In copertina: Riccardo Di Fiore durante il suo intervento

In gallery:

1: il presidente sezionale Pierpaolo Perrone e Riccardo Di Fiore all’inizio della riunione tecnica;
2, 3, 4: momenti dell’intervento di Di Fiore;
5: scambio di omaggi tra Perrone e Di Fiore.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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