Antonio Giua: “Siate voi stessi e sarete accettati”

Sezione di Mestre

Antonio Giua: “Siate voi stessi e sarete accettati”E’ stato Antonio Giua della Sezione di Olbia l’ospite tra gli arbitri della Serie A a tenere una riunione tecnica a Mestre quest'anno. "Arbitralmente parlando, dove pensate di essere arrivati?" è stata la sua domanda che ha aperto la presentazione. Inizialmente spiazzati, gli arbitri mestrini hanno risposto con una percentuale, come poteva essere un 30%, un 40% e così via. Questo perché, ha poi spiegato Giua, al suo primo raduno di Serie C a Sportilia nel 2014, era stata posta la stessa domanda agli arbitri del primo anno con annessa risposta: "Siete a 0".
In una società in cui lo slang non esclude un significato negativo attribuito all'essere pari allo 0, come a significare che non si vale granché, in quell'ambito la frase era ponderata: non aveva altro che uno scopo ben preciso, ovvero quello di sottolineare che non ci si poteva sedere sul trono del pensare che gli altri anni si avesse arbitrato partite di un certo spessore, perché, da quel momento, si ripartiva da capo.
Giua ha infatti ribadito che questo è ciò che deve sempre sentirsi un arbitro: che non deve pensare al passato, perché ogni volta si riparte da 0.
"Siete come dei neonati che hanno bisogno del latte materno": metaforicamente significa che si ha ancora bisogno di studiare, imparare ed allenarsi perché non si è ancora fatto nulla. "Dovete fissarvi sempre degli obiettivi che siano misurabili, realizzabili e realistici; e c'è bisogno che vi diate un tempo per raggiugerli".
Tanto sono importanti gli obiettivi quanto lo è la preparazione alla gara: Giua ha riportato le parole di Pierluigi Collina "È un errore colossale non prepararsi la partita, dovete conoscere schemi e tattiche di una squadra". Una gara ha diverse caratteristiche dipendenti da fattori esterni (pubblico, condizioni del terreno di giuoco, condizioni atmosferiche) e fattori interni (risultato, calciatori, motivazione). Giua si è soffermato in particolar modo sui calciatori e quindi sulla loro gestione. Ha riportato l'esempio di quando al suo quarto anno di Serie C si è incrociato con Alessandro Lucarelli del Parma che aveva militato 15 anni in Serie A. Trovando le parole giuste, è riuscito a farsi rispettare e non ha mai avuto problemi con un tale calciatore molto esperto. Il suo consiglio è quindi quello di cercare di rapportarsi con i giocatori ognuno trovando le proprie parole per far sì che la gara scivoli via liscia: "Siate voi stessi sempre, trovate le vostre parole. La gestione dei leader è fondamentale dando e ricevendo rispetto si ottengono importanti benefici".
Mostrando infine qualche clip video di sue gare, Giua ha sottolineato l'importanza del rimanere sempre concentrati; augurando un buon Campionato a tutti e regalando, al momento dei saluti, la sua divisa alla Sezione.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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