Sezione di Molfetta
Mercoledì 19 febbraio, presso la Sezione AIA ‘Paolo Poli’ di Molfetta, si è svolta la riunione tecnica con l’arbitro di Serie A Rosario Abisso, della Sezione di Palermo.
Rosario ha aperto il suo intervento motivando tutti i presenti con una domanda: “Fare bene… perché?”. Ci sono svariate ragioni, dunque, per fare bene, molte già conosciute, apprese. Ma ce n’è una, fondamentale, cui bisogna dare la giusta importanza: fare bene, anche perché crescono le aspettative. Per fare bene, è giusto mettersi costantemente in discussione, rivalutarsi, reinventarsi. “Saremo mai meglio di così?”. E’ nostro dovere provarci’ afferma l’arbitro CAN A.
A questo punto, Rosario ha focalizzato la sua attenzione su tre concetti fondamentali: umiltà, sofferenza e spirito di sacrificio. L’umiltà intesa come equilibrio, da sfruttare e avere per restare in piedi quando le cose vanno male e rimanere per terra quando tutto va bene. “Queste tre parole, tuttavia, non bastano. Se siete umili, se sapete soffrire e se avete spirito di sacrificio non è certo che arriverete. Queste qualità le possono avere in tanti”. Con queste parole, e prima di identificare altri due concetti fondamentali per poter raggiungere un sogno, Rosario Abisso ha voluto ricordare Stefano Farina attraverso due massime che lo hanno contraddistinto: “La fame di raggiungere un obiettivo va coltivata ogni giorno” e “masticare l’aglio e dire che è buono”.
Queste due frasi servono da incipit a due concetti quali perseveranza e determinazione, che in aggiunta a quelle qualità sopracitate possono iniziare a definire l’uomo, l’arbitro, che raggiunge i propri obiettivi.
Dopo la definizione di standard arbitrale, e di ricerca dello stesso per ciascuno, l’ospite ha affrontato diversi temi di natura tecnica, mostrando a tutti gli associati alcuni episodi di gara riguardanti principalmente falli imprudenti, sbracciate e gravi falli di gioco.
Immancabile il ricordo per Loris Azzaro della Sezione di Aosta, venuto a mancare la scorsa settimana a causa di un tragico incidente.
Ha concluso il Presidente Antonio De Leo che ha ringraziato l’ospite per l’esperienza e la competenza messa a disposizione dei propri associati. La serata si è conclusa in un ristorante della zona.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)