La Serie A in classe con Daniele Chiffi

Sezione di Adria

La Serie A in classe con Daniele ChiffiNella serata di lunedì 20 aprile si è svolta la seconda riunione tecnica obbligatoria della Sezione di Adria in via telematica. Ospite d’eccezione l’arbitro della CAN A Daniele Chiffi, volto già noto alla Sezione in quanto nella Stagione 2007/08 ha diretto alcune gare per il Comitato Regionale Arbitri del Veneto con gli associati adriesi Francesco Passarella e Gioni Soncin.
Daniele ha subito ricordato di quanto sia drammatica la situazione e di come sia difficile parlare di arbitraggio in momenti come questi, ma si è reso disponibile a rispondere alle curiosità degli associati presenti. Marco Pavan, Diletta Nonnato, Giacomo Bego e Denny Pregnolato hanno posto quindi dei quesiti all’arbitro della massima serie incuriositi dall’emozione di poter parlare con un arbitro di alto livello. Alla domanda sulle sensazioni del debutto in Serie A, Daniele ha risposto che è stato “incredibile dal punto di vista umano” perché alla pubblicazione della designazione ha ricevuto i complimenti da tantissime persone. “E’ stato incredibile anche dal punto di vista arbitrale perché è un sogno che si realizza” ha quindi concluso l’arbitro di Padova. In seguito, Chiffi ha spiegato ai presenti come individuare i calciatori potenzialmente più problematici sfruttando ogni occasione: bisogna prestare massima attenzione sin da quando si arriva al campo e anche l’appello non va sottovalutato. Parlando poi della sua “gavetta” e di come sia entrato nel mondo arbitrale, Daniele ha ricordato che esattamente 18 anni fa diventava arbitro a tutti gli effetti. Infine, all’ultima domanda “hai mai pensato di mollare?” la risposta è stata decisa: “No, mai”. Daniele ha spiegato che ci sono stati dei momenti particolarmente duri (come il terzo anno a livello regionale), ma tutte le tappe hanno avuto un significato molto formativo e ogni difficoltà ha rappresentato stato uno snodo importante per la carriera.
Daniele Chiffi ha parlato con estrema lucidità ed umiltà: un ragazzo che ha coronato il suo sogno prestissimo e ha mantenuto comunque i piedi per terra, laureandosi in ingegneria gestionale e vincendo numerosi trofei nella sua città e non, per i suoi meriti sportivi.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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