Una lezione tecnica in memoria di Fabio Iberini

Sezione di Milano

Una lezione tecnica in memoria di Fabio IberiniGiovedì 7 Maggio, a due mesi esatti dalla tragica scomparsa di Fabio Iberini, il futsal milanese ha chiuso la Stagione con l’ultima lezione tecnica che doverosamente si è tenuta in memoria dell’associato che prematuramente ci ha lasciati.
Relatore della serata è stato Andrea Turturro che ha scelto come argomento principale il ruolo dell’osservatore. L’obiettivo della lezione è stato quello di cercare di trasmettere quanto in realtà sia sottile la linea che divide le figure di arbitro e osservatore, le quali troppo spesso vengono invece intese come due facce opposte di una stessa medaglia: l’arbitraggio e la crescita dell’arbitro. Sono state così analizzate a seconda della fase di gara – prima, durante e dopo - quali siano gli aspetti su cui focalizzare la propria attenzione: è emersa l’importanza dell’aspetto comportamentale dell’arbitro e il suo modo di porsi nelle diverse situazioni e, allo stesso modo, quello dell’osservatore. La capacità di analisi della gara, di valutazione del contesto e soprattutto l’interpretazione degli episodi di gara sono stati gli altri punti di attenzione. È stato inoltre sottolineato che tutti questi aspetti devono essere complementari alle fondamenta di queste due figure, ossia a tecnica, allenamento ed esperienza.
In conclusione della lezione tecnica, sono arrivate le parole del Presidente di Sezione, Pietro Lattanzi, che ha letto una lettera che la Sezione ha voluto scrivere in memoria del suo associato:
“Fabio era un ragazzone un po’ timido, riservato e sicuramente un po’ burbero (soprattutto se i ragazzi non ascoltavano i suoi consigli), ma amava il calcio a cinque e ciò che faceva lo faceva con passione e con il desiderio di trasferire al prossimo le sue competenze.
Arbitro effettivo dal 1999, è transitato al CRA nel 2010 e al termine della Stagione 2011/2012 ha esordito in CAN 5, uno dei vanti per la sua Sezione. Conclusa la sua esperienza nazionale, non ha mai voluto transitare al ruolo di osservatore, ma ha voluto continuare ad arbitrare il calcio a 5 in regione. Quando ciò non è stato più possibile il suo amore per l’arbitraggio lo ha spinto a tornare ad arbitrare gare delle categorie giovanili del calcio a 11, così come la sua ultima e recente partita. Fabio non si è mai tirato indietro quando si trattava di calcio a 5.
Che fosse per andare riprendere gare di colleghi, per visionare informalmente i colleghi o per accompagnare nuovi arbitri alle prime gare, Fabio è sempre stato disponibile… anche a piedi se necessario! Amava così tanto il calcio a 5, tanto da non esitare a percorrere 12 km a piedi, a riunioni terminate, per rincasare.
Fabio è stato certamente un associato modello per l’AIA: amava l’arbitraggio, amava lo spirito associativo e non aveva secondi fini per quello che faceva per l’associazione: per lui l’importante era formare i ragazzi e far sì che gli stessi raggiungessero nel calcio a 5 quei traguardi che lui non aveva potuto raggiungere.
Grazie Fabio per tutto quello che hai fatto per i giovani ragazzi nel corso di questi anni e grazie per averci permesso di essere tuoi amici, oltre che colleghi. Ci mancherai tanto”.


In copertina: Il compianto Fabio Iberini
In fotogallery:
Foto 1: Gli arbitri collegati
Foto 2: una slide della presentazione di Andrea Turturro
Foto 3: un momento della riunione
Foto 4: l’intervento del Delegato Calcio a Cinque, Alfonso Fabrizio
Foto 6: il commosso intervento a fine lezione del Presidente Lattanzi

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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