Nicchi: “Per ripartire, la cultura dell’AIA sarà d’esempio”

CRA Lombardia

Nicchi: “Per ripartire, la cultura dell’AIA sarà d’esempio”L’appuntamento settimanale tra la Commissione del Comitato Regionale Arbitri della Lombardia e le venticinque Sezioni lombarde, che si ripete ogni domenica da fine marzo, ha visto nell’incontro di domenica 7 maggio la presenza del Presidente dell’AIA Marcello Nicchi.
A fare gli onori di casa il Presidente del CRA Lombardia Alessandro Pizzi: “Dall’8 marzo non abbiamo mai smesso di lavorare: abbiamo aggiunto contenuti e, di conseguenza, aggiunto valore. Il grande lavoro di questa Commissione sarà ripagato dai risultati”.
Non ha voluto far mancare il suo saluto anche Alberto Zaroli, Componente del Comitato Nazionale, anch’egli sempre presente agli incontri settimanali, un appuntamento dove in prima persona aggiornava i Presidenti lombardi sulle novità e su quanto l’AIA Centrale stia mettendo in campo per fronteggiare al meglio la situazione emergenziale: “Questo momento, ormai fisso nelle nostre agende, è sì occasione di aggiornamento, ma anche di condivisione. In attesa di tornare alla normalità, voglio dire che questa situazione, dove il contatto è stato costante, ha compattato e unito ancor di più la squadra di questa regione. Non è comunque il momento di mollare, di dirci “siamo stati bravi”: ora bisogna tenere alta la guardia e continuare nel solco tracciato, migliorando quanto fatto”.
L’intervento del Presidente Nicchi si è aperto con un accorato ringraziamento: “Voglio dire grazie ai Presidenti: avete saputo preservare la salute dei nostri ragazzi e rincuorarli quando si aspettavano una partita migliore che non è arrivata, un passaggio di categoria che mancherà, il raggiungimento di un obiettivo che dovrà attendere. L’Associazione tutta è stata capace di dare una grande prova di maturità e la Lombardia, la regione più colpita, rappresenta un esempio per tutte le altre per la sua capacità di reagire.
Il focus del Presidente Nicchi si è poi spostato sulla situazione a livello nazionale e sulla possibile ripartenza dell’attività agonistica: “Non manderò nessun associato a rischiare la vita: faremo di tutto per esserci, ma se e quando ci saranno le condizioni giuste. Una cosa è muoversi con rischi calcolati, un’altra muoversi con rischi sconsiderati. Da qui dobbiamo ripartire per diventare più forti, per diventare d’esempio: gli arbitri hanno cultura per poterlo e saperlo fare. Prepariamo la borsa: non abbiamo solo venti minuti, ma abbiamo magari venti giorni, e sarà il momento di scendere nuovamente in campo. Bisogna farsi sempre trovare pronti, e noi lo saremo”.
Si sono susseguiti poi gli interventi commossi di diversi Presidenti lombardi, i quali hanno voluto ringraziare l’AIA per quanto fatto in questi due mesi, per la solidarietà espressa, per la vicinanza mai fatta mancare:
“Di questo non mi stupisco – ha detto con orgoglio Nicchi, salutando i convenuti– questa è l’AIA che abbiamo costruito negli anni e della quale vado fiero. La nostra solidarietà, il nostro abbraccio va verso chi, senza l’Associazione, si sarebbe trovato solo e spaesato. Grazie anche a chi sul territorio ha fatto tanto: siamo stati soprattutto rispettosi, e nessuno potrà dire che miglior tempo non poteva essere speso”.
A chiudere l’incontro in videoconferenza le parole del Presidente Alessandro Pizzi: “Ringrazio Marcello per quanto di bello ha detto di noi stasera, e Alberto per essere sempre stato con noi e disponibile in ogni evenienza. Quanto noi abbiamo fatto in questi mesi, costantemente insieme alla mia squadra ogni giorno, mi riempie di orgoglio, come le parole di tanti intervenuti. La nostra forza sono stati i nostri ragazzi i quali, con la loro passione, ci hanno fatto capire che era giusto andare avanti".

In copertina: il Presidente dell’AIA Marcello Nicchi
In Fotogallery:
1 - Il Presidente del CRA Lombardia Alessandro Pizzi
2 – Il Componente del Comitato Nazionale Alberto Zaroli
3 – Una visione d’insieme dei partecipanti alla videoconferenza organizzata con la piattaforma Google Meet

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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