Nuovi associati per sognare la ripartenza

Sez. Udine,Gradisca,Maniago

Nuovi associati per sognare la ripartenzaAll’inizio dell’oramai famosa “fase uno”, la “Gino Nais” aveva messo l’accento sulla necessità di sapere comunicare in modo efficace, di cogliere i cambiamenti che avvengono attorno a noi, di non lasciarsi demoralizzare e di prendere delle decisioni in modo rapido. Tutto ciò si collegava all’avvio di un corso arbitri online.
Oggi, a distanza di poco più di due mesi, si può dire che tali necessità sono state recepite. Non solo dall’Associazione Italiana Arbitri, dai Presidenti di Sezione, da tutti quelli che hanno collaborato alla buona riuscita dei corsi arbitri, ma – soprattutto – dai ragazzi che da oggi sono diventati associati.
Con grande soddisfazione, infatti, le Sezioni di Udine, Gradisca d’Isonzo e Maniago hanno dato il benvenuto a otto nuovi arbitri che hanno sostenuto e superato l’esame. In questo modo, Lorenzo Calistore, Cristian Tesan, Alex Cocolet, Francesco Baratto, Ankur Simonin, Daniele Vecchiet, Riccardo Zanella, Pavlo Vasa sono entrati nella “famiglia” dei fischietti regionali.
L’esame si è svolto secondo le modalità classiche: vi era la commissione esaminatrice, formata dal Presidente della Sezione di Udine Enzo Piva e dall’omologo di Gradisca d’Isonzo, Luigi Franzò; dal componente CRA Gilberto Piva e dal Segretario della Sezione di Udine, Luca Marcuzzi. Nel corso del test, è stato effettuato un video-quiz sul regolamento, seguito dai colloqui orali. La differenza rispetto agli scorsi esami è stata, ovviamente, la modalità telematica tramite la quale si è svolto il tutto.
Gli otto ragazzi – quattro della Sezione udinese, tre di quella isontina e uno di quella di Maniago – hanno dato prova di quella resilienza di cui si parla spesso nelle riunioni tecniche obbligatorie a livello regionale e nazionale. Non deve essere stato facile per loro impegnarsi a fondo nella conoscenza di un regolamento che non sanno ancora con certezza quando potranno applicare sul terreno di giuoco. Eppure la loro caparbietà deve essere presa a modello da tutti all’interno dell’AIA.
È inutile negare che, ad oggi, nessuno possa affermare con certezza quando questi nuovi associati faranno il loro esordio, accompagnati dal tutor. Di fronte a questa indeterminatezza, rimaniamo arbitri e continuiamo a decidere come reagire: possiamo aspettare passivi e malinconici, oppure prendere spunto dall’entusiasmo spensierato di questi giovani e guardare avanti… al nostro prossimo fischio d’inizio.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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