CRA Calabria
La Calabria arbitrale, come le altre regioni italiane, sta reagendo al meglio all’emergenza COVID. Negli ultimi mesi diversi sono stati gli incontri via web per proseguire le attività di aggiornamento tecnico e farsi trovare preparati e concentrati per il ritorno sui campi di gioco. Quel ritorno che potrebbe essere imminente, salvo un allarmante incremento del numero dei contagi.
Allo scopo, con tutte le tutele del caso, il Comitato Regionale ha organizzato tre sessioni di test atletici, oggi a Cosenza e nei prossimi giorni a Catanzaro e Reggio Calabria, anziché il consueto Athletic Day, che avrebbe anche rinsaldato il vincolo associativo dopo la pausa estiva, ma che oggi avrebbe comportato preoccupanti assembramenti. Programmati anche i raduni precampionato, di una sola giornata, secondo il seguente calendario: giorno 18 settembre sarà la volta di arbitri e assistenti di Eccellenza e Promozione; il giorno dopo degli arbitri di Prima Categoria; il 20 settembre sarà il turno degli arbitri del calcio a 5; si concluderà il 26 con gli osservatori arbitrali. I lavori di questi incontri tecnici saranno ospitati dall’aula magna del Comitato LND di Catanzaro.
Il Presidente regionale Franco Longo parte col solito entusiasmo e rivolge un messaggio ai familiari dei ragazzi: “Saremo rigidi nell’applicare il protocollo delle misure di contenimento del COVID. Gli arbitri indosseranno rigorosamente la mascherina durante le riunioni ed eviteremo pericolosi assembramenti. Alle famiglie chiediamo di avere fiducia in noi, tuteleremo i loro ragazzi con tutte le precauzioni del caso. Insieme supereremo questo momento e torneremo sui quei campi di calcio – ha concluso Longo – che tanto ci sono mancati negli ultimi mesi”.
Rivolgendo l’attenzione alle scorse settimane e tralasciando l’organizzazione della nuova Stagione Sportiva la Calabria arbitrale ha dimostrato molta solidarietà nel corso dell’emergenza sanitaria. Lo stesso CRA, con il supporto delle 11 sezioni della regione, aveva promosso una raccolta fondi, 2400 euro la cifra finale, consegnati alla Protezione civile regionale.
Attive anche diverse sezioni, come Cosenza, Crotone e Soverato. La prima, guidata dal Presidente Franco Scarcelli, ha raccolto 2500 euro, 1000 come Sezione e 1500 a seguito di una tombolata a scopo benefico, che sono stati destinati all’ospedale dell’Annunziata della città brutia. La Sezione di Crotone del Presidente Natale Colella ha invece donato numerose mascherine ad associazioni di volontariato. C’è poi un osservatore di Reggio Calabria, Carmelo Loddo, ex arbitro di Serie A di calcio 5, che ha portato doni a una casa famiglia. Carmelo, poliziotto, quotidianamente è impegnato in servizi anti – COVID.
Alcuni associati della Sezione di Soverato lo scorso aprile si sono invece recati presso l'ospedale civile del Basso Jonio della cittadina del catanzarese per consegnare igienizzanti per mani. “Abbiamo voluto dare un aiuto a chi in questo momento combatte in prima linea per fronteggiare questo male invisibile”, ha commentato il Presidente Leo Procopio, anch'egli impegnato in prima linea come farmacista nella lotta al Coronavirus. Nel nosocomio soveratese, dotato di tensostruttura pre – triage per i sospetti casi di COVID - gli arbitri sono stati accolti dal Direttore Sanitario Antonio Gallucci; presente anche Salvatore Gullà, associato AIA e infermiere in servizio presso il presidio del Basso Jonio. Per la consegna del materiale la dirigenza ospedaliera ha rivolto particolari ringraziamenti agli arbitri soveratesi Francesco Bianco e Samuele Gallucci.
Tra i singoli associati in prima linea contro il COVID la Calabria arbitrale vanta Luca Gatto, della Sezione di Lamezia Terme con Presidente Gianfranco Pujia, infermiere nel Reparto di Malattie infettive del Policlinico universitario di Germaneto a Catanzaro, che sta svolgendo un compito di vitale importanza per la comunità: “Siamo impegnati in un lavoro estremo, stanchi e anche addolorati perché nei mesi scorsi si sono ammalati due colleghi. Ciò nonostante non molleremo ed io forte anche delle esperienze acquisite sugli ostici campi di calcio della Calabria sono pronto a combattere fino in fondo per sconfiggere questa brutta malattia e portare sollievo a chi ha avuto la sventura di infettarsi”.
Si cita infine Giuseppe Pate, della Sezione di Paola guidata dal Presidente Marco Maiorano, che svolge la professione di infermiere presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, nel reparto di malattie infettive. La sofferenza della gente ricoverata per COVID la percepisce in pieno dietro il suo scudo facciale e la tuta di protezione che indossa durante i turni di lavoro. “Quando ci presentiamo così attrezzati davanti ai pazienti percepiamo in pieno il loro spavento, le paure, le umane preoccupazioni di gente che rischia di morire”, ha commentato Pate.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)