CRA Lombardia
Dopo mesi di assenza fisica, di videocall tecniche, di formazione a distanza, il CRA Lombardia è stato uno dei primi Comitati Regionali a partire con i Raduni Precampionato. Un'organizzazione diversa rispetto agli anni passati e che impegnerà la Commissione guidata dal Presidente Alessandro Pizzi – riconfermato per l'ottavo anno alla guida del Comitato Regionale più numeroso d’Italia in termini di associati e di Sezioni – per quattro weekend consecutivi fino a fine settembre.
L'emozionate ripartenza è avvenuta venerdì 28 agosto con gli arbitri di Eccellenza presso il Touring Hotel di Coccaglio, in provincia di Brescia. Misurate le temperature e consegnate le autocertificazioni, il ritorno in aula ha avuto il sapore del ritorno alla normalità della vita arbitrale, mettendo in secondo piano quanto tanti associati hanno patito negli scorsi mesi.
“Da qui si ricomincia e lo facciamo in sicurezza – ha esordito, visibilmente emozionato, Pizzi – Sarà un incrocio del destino, ma abbiamo chiuso forzatamente i nostri raduni in presenza il 15 febbraio in questo luogo e, forse anche un po’ simbolicamente, da qui ripartiamo. So che sotto le vostre mascherine ci sono dei sorrisi, e questo mi da tanta forza”.
Presenti per il Settore Tecnico il Viceresponsabile per l’area Sud Domenico Celi e il Componente Francesca Crispo: “Per me questa è una nuova esperienza, che affronto con rinnovato impegno, cercando di mettercela tutta- ha detto Celi - Inizio da questa regione, alla quale sono legato da amicizia, ma alla quale devo riconoscere da sempre qualità”. A loro il compito di illustrare le modifiche regolamentari incluse nella Circolare 1, ma anche le direttive sui Challenge e sul Teamwork.
Somministrato a tutti gli organici il Protocollo Covid-19, approntato dal CRA Lombardia in collaborazione con il Comitato lombardo della LND e il fondamentale apporto del Referente Medico Marco Rovelli. Un protocollo che in qualche maniera ha fatto scuola, che è stato scritto nella regione maggiormente colpita dal coronavirus e che è stato adottato dalla maggior parte dei Comitati Regionali italiani.
Nella nuova modalità di raduno, con la parte di aula al mattino e i test atletici al tardo pomeriggio, fulcro del primo weekend di attività è stato, durante il raduno riservato agli arbitri di Promozione di sabato 29, il momento degli interventi del Componente del Comitato Nazionale Maurizio Gialluisi e del Presidente della LND lombarda Giuseppe Baretti.
“Da sei anni sono presidente del CRL e da sei anni lavoro con Alessandro Pizzi, che non è solo il Presidente del CRA, ma è per me un amico, con il quale abbiamo sempre lavorato e collaborato in maniera splendida – ha detto Baretti, visibilmente commosso per l’occasione - Credo che gli arbitri siano fondamentali per lo svolgimento del gioco del calcio. Il vademecum disposto dal CRA è stato accolto dal CRL e lo trasmetteremo alle società. Vi chiedo massima collaborazione nei confronti di quelle società che faticano a mettere in pratica tutto ma che comunque osserveranno tutte le norme. Collaborazione: è importante partire, poi affronteremo tutte le complicanze che si presenteranno.
A prendere la parola è stato poi Gialluisi, con un intervento fortemente motivazionale e innestato sui valori forti dell’Associazione: “Sono felice di essere qui, perché il vostro è uno dei primi raduni che si fanno a livello regionale, e nel territorio che maggiormente è stato colpito dalla pandemia degli scorsi mesi. L’attestazione di stima da parte del presidente regionale della LND Lombarda è qualcosa di importante per l’AIA, ma è dovuta a voi, alla Commissione che vi ha formato, al lavoro che è stato fatto. Ognuno di noi sta compiendo degli sforzi non indifferenti nell’andare ad affrontare le proprie gare: lo fate in un momento dove c’è una crisi di vocazioni nei confronti dell’alto ruolo che ricopriamo, che diventa non solo un percorso di sport ma anche di vita. Un’esperienza da riversare anche all’interno della società civile. Voi fate parte del vivaio dell’AIA: senza il mondo dilettantistico non può esserci il mondo del calcio professionistico, ma senza di voi oggi non ci saranno gli arbitri di Serie A di domani. Portate avanti la vostra passione e il nome della vostra regione sui campi di tutta Italia. Siamo qui malgrado tutto, siamo associazione e lo siamo in un momento complicato: sappiamo esserci vicini anche se distanziati e fisicamente più lontani”.
Durante la giornata di sabato si è tenuta anche la prima Consulta Regionale della nuova Stagione alla presenza dei 25 Presidenti di Sezione della Lombardia, incentrata sulla ripartenza e sulle modalità per farlo in totale sicurezza per gli associati.
A chiudere la prima tornata di raduni, però, come sempre nella consuetudine della Lombardia arbitrale, sono arrivate le parole del Presidente Pizzi: “Abbiamo pensato e messo in atto una modalità diversa di fare i raduni rispetto a come eravamo abituati. Veniamo tutti da mesi non piacevoli: il fatto di ritrovarci qui in sicurezza e con la voglia di avere la sensibilità che ci vuole in queste situazioni è una cosa che mi inorgoglisce, e dovrebbe ricolmare anche voi d’orgoglio. Abbiamo bisogno di ripartire, anche se il sistema va a rilento: noi siamo pronti, l’abbiamo sempre detto ed ora è il momento di mettere in pratica quanto appreso in questi mesi, ovvero un linguaggio tecnico universale: la formazione è di èlite anche nelle nostre categorie. Voglio una regione arbitrale che sia gruppo, che faccia squadra non solo durante le partite ma anche fuori. È da qui che deve nascere lo spogliatoio del gruppo del CRA Lombardia”.
In copertina
Gialluisi, Baretti e Pizzi al Raduno Precampionato del CRA Lombardia
In Fotogallery
1 il saluto, dopo mesi, del Presidente Alessandro Pizzi
2 Domenico Celi e Francesca Crispo del Settore Tecnico
3 Gialluisi e Pizzi durante l’intervento in Consulta Regionale
4 Visuale dall’alto con l’ausilio di un drone della fase dei test atletici
5 Faverani, Pizzi e Celi sovrintendono allo svolgimento dei test da parte degli assistenti di Eccellenza
6 Pizzi motiva i ragazzi durante il primo test sostenuto dopo mesi
7 Un momento dello Yoyo test
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)