La resistenza nella prestazione arbitrale: evidenza scientifica e pratica di allenamento

La resistenza nella prestazione arbitrale: evidenza scientifica e pratica di allenamentoUna sera di formazione e di informazione quella che martedì sera ha visto il Modulo Preparazione atletica del Settore Tecnico, coordinato dal Responsabile Vincenzo Gualtieri, e i preparatori atletici dei vari poli di allenamento assistere ad una conferenza in videocall dal titolo "La resistenza nella prestazione arbitrale: evidenza scientifica e pratica di allenamento" a cura del metodologo dell’allenamento dell’AIA Carlo Castagna.

“In questo momento storico che ci vede ancora bloccati a casa, sono contento che questi nostri incontri abbiano trovato un seguito – ha detto nei saluti introduttivi il Responsabile del Settore Tecnico, Matteo Trefoloni – Così ci diamo un po’ di carica, un po’ di spinta per la ripartenza”.

“Sono passati 23 anni dall’incontro di questa Commissione per la prima volta a Coverciano – ha esordito Castagna - Ci troviamo ancora oggi, e dal 1997: anche se da remoto, sento che siamo una squadra. Quello dei poli di preparazioni è un sistema vero e proprio, che all’estero ci invidiano. Questa sera vi mostrerò come ci sia una scienza precisa dietro ai programmi che proponiamo. Questi incontri sono importanti per comunicare con voi, che siete il tramite fondamentale per la resa ottimale dal punto di vista atletico dei nostri arbitri”.

Sono state tre le aree toccate parlando della resistenza applicata alla prestazione arbitrale: quella della prestazione arbitrale, quella inerente le resistenze, e l’allenamento.
La letteratura medico-scientifica oggi ci dice che il tempo fare dei paragoni tra arbitri e giocatori sono finiti: le prestazioni sono completamente diverse e non si può più pensare di mettere sullo stesso piano le due diverse componenti, soprattutto per quanto riguarda lo sprint, dove gli arbitri ne compiono di più lunghi rispetto ai calciatori, di lunghezza tra i 30 e 40 metri.
Castagna si è poi avvalso di dati elaborati grazie alle statistiche che gli sono state inviate di più di 700, la metà sviscerate sotto ogni punto: salta all’occhio il dato – quello nello specifico si riferisce ad arbitro di Serie A monitorato durante l’intera stagione sportiva – il quale ha in 15 gare di campionato circa 170 chilometri. Interessante un altro dato: dall’introduzione del VAR, la distanza media a partita è scesa introno ai 10800 metri, ma è aumentata l’intensità del gioco.


La preparazione atletica di arbitri e assistenti quindi partirà dall’obiettivo finale, ovvero dirigere una gara per tutta la sua durata, e da questo si partirà per prepararla sotto il profilo atletico: un cardine della metodologia di allenamento. Si è dato ampio spazio quindi ai cosiddetti scenari “worst case”, ovvero alla possibilità che che avvicinandosi la fine della gara l’arbitro possa subire un calo atletico. “Essenzialmente, un arbitro allenato molto bene, e a dovere, è pronto per affrontare questi scenari di difficoltà a fine gara e non andrà in sofferenza – spiega Castagna - Uno dei casi più rilevati è il cambio di fronte, attacco e contrattacco: scenario che ci viene spesso segnalato e per il quale noi dobbiamo preparare i nostri atleti. I test atletici servono anche per capire le abilità fisiche degli arbitri e degli assistenti e capire lo stato di forma e allenamento.”
Se poi la resistenza è importante, lo è anche la forza: la fisica insegna che il prodotto tra la forza e la velocità dà la potenza, si capisce l’importanza di queste due componenti. Come è importante parlare anche di sprint: tra capacità aerobica e anaerobica, l’abilità di ripetere sprint e la resistenza allo sprint, diventano espressione di un’attività fisica fatta ad un livello vicino allo sforzo massimo.
“A voi dico di trasmettere questo messaggio agli arbitri “usa la percezione del momento per regolare l’intensità delle esercitazioni” – ha concluso Carlo Castagna – Ma questo messaggio deve arrivare anche a voi, che siete fondamentali sia per l’allenamento della resistenza, ma soprattutto della forza dei nostri atleti”

A concludere la videocall, le parole di Trefoloni: “ Questo momento lancia bel messaggio, forte e chiaro. Spero che questo tipo di confronto, che nel futuro potrà avere anche diverse vesti, tenendo però un filo comune per tutta la stagione, con diversi esperti che potranno trasferirvi concetti importanti da riutilizzare nell’allenamento dei nostri arbitri, ma anche tra i componenti e i preparatori stessi, possa ripetersi in futuro. Fate tesoro di esperienze e considerazioni che vengono testate a livello non solo italiano, ma da qui partono e fanno scuola a livello mondiale”.

In copertina: gli aspetti trattati

In Fotogallery:

1. I saluti del Responsabile del Settore Tecnico Matteo Trefoloni
2. Il metodologo dell’allenamento dell’AIA Carlo Castagna
3. Il Responsabile del Modulo Preparazione Atletica Vincenzo Gualtieri
4. L’inizio della presentazione del prof.Castagna
5 e 6 I Componenti del Modulo Preparazione Atletica e i preparatori atletici
7 e 8 Focus della presentazione

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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