Scomparso Battimelli, il ricordo degli associati lametini

Sezione di Lamezia Terme

Scomparso Battimelli, il ricordo degli associati lametiniQuando un associato lascia il segno, per ciò che ha fatto per l’AIA e per il punto di riferimento che ha rappresentato per i suoi colleghi nel corso degli anni, difficilmente sarà dimenticato. L’osservatore Carmine Battimelli, scomparso lo scorso 20 marzo, è stato uno dei pilastri della Sezione di Lamezia Terme, uomo onesto, grande lavoratore, innamorato della sua famiglia e profondamente legato all’AIA di cui ha sempre rispettato norme e regole.
La Sezione di Lamezia Terme, presieduta da Gianfranco Pujia, ne ha tracciato un ricordo in un comunicato: “In un momento, già così difficile, diventa ancora più complesso fermarsi, rallentare le emozioni e provare ad offrire, anche a chi non ha avuto la fortuna di conoscere una persona come ‘Ninnuzzu’. Seppur convinti che nessuno di noi abbia una dispensa particolare rispetto ai mali del mondo – continua il comunicato - crediamo sempre che per molto, moltissimo tempo si possa apprezzare l’energia di una persona”.
Battimelli aveva da poco raggiunto il prestigioso traguardo dei ‘50 anni di tessera’, durante i quali sono stati tanti i giovani arbitri che hanno avuto il piacere di conoscerlo e rispettarlo, ricevendo sempre in cambio un sorriso e la sua stima.
“Entusiasmanti le discussioni dialettiche con lui – si legge ancora nella nota - con tema predominante ‘il calcio’; forti, intense ma sempre intrattenute nel reciproco rispetto delle potenziali divergenze di vedute. È stato da stimolo per molti nel cercare di vedere fatti e situazioni diversamente da come le abitudini volevano farle apparire; con il suo modo di agire ha fatto sempre sentire la sua umanità. Oggi rimane l’amarezza di non aver avuto la possibilità di trascorrere più tempo con lui, soprattutto in questo lunghissimo e complicato anno; resta, però, il conforto che Carmine ha saputo lasciare un ricordo vivo ed intenso nelle persone che lo hanno incontrato e conosciuto. È l’ennesima grande perdita per la nostra Sezione; l’ennesimo ‘figlio’ che la lascia creando un nuovo vuoto. I ricordi restano, nei momenti di così profonda mestizia, le armi più potenti; nessuno, infatti, è in grado di cancellarli, resistendo al tempo che fugge velocemente senza offrirci la possibilità di comprendere più lucidamente quanto accade”.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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