Il quotidiano Avvenire ha dedicato un articolo al mondo arbitrale, con un’intervista al Presidente Alfredo Trentalange incentrata non solo sulle ultime novità ma anche sull’aspetto formativo che questa attività ha sui giovani. “Arbitrare mi ha insegnato per prima cosa ad avere una disciplina – ha raccontato Trentalange - Sento genitori che mi confidano: Ma lo sa che da quando nostro figlio arbitra è migliorato tantissimo, specie a scuola”.
Nell’articolo si è poi parlato anche di alcune innovazioni come il doppio tesseramento, l’apertura verso i Media, la tecnologia “E’ uno strumento che serve a migliorare anche l’etica sportiva. Ai nostri giovani arbitri insegniamo che applicare la giustizia nelle decisioni porta alla pace” ed i progetti sul movimento arbitrale femminile “Le donne meritano rispetto e attenzione”.
Una riflessione particolare ha riguardato i comportamenti etici da tenere sia sul terreno di giuoco sia fuori. “Oggi le componenti sono tutte d’accordo per una presa di posizione netta anche perché in tema di antirazzismo esiste un protocollo rigido che prevede fino alla sospensione della partita – ha detto il Presidente dell’AIA - Ritengo che punire ‘per bestemmia’ rientri nella missione educativa che deve assolvere un arbitro”.
Infine uno sguardo rivolto a futuro, partendo proprio dall’attuale difficile momento per l’emergenza pandemica e dalla sospensione dei Campionati. “La prova che i nostri ragazzi dell’AIA stanno sostenendo è dura, ma io sono certo che una volta superata saranno davvero più forti e migliori di prima” ha concluso Trentalange.
Di seguito l’articolo integrale di Avvenire (pubblicato nell’edizione del 16 aprile).
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)