Lomellina
Il rispetto delle regole, la lotta al bullismo, l’educazione alla non violenza e al rispetto degli altri, l’assoluta condanna ad ogni forma di discriminazione e razzismo, l’educazione alla salute e la prevenzione: sono queste le basi su cui nei giorni scorsi è stato siglato un protocollo di intesa tra la Croce Rossa Italiana - Comitato di Vigevano e la Sezione Lomellina dell’Associazione Italiana Arbitri, ma non solo, i presupposti sono anche sociali, formativi e di preparazione al primo soccorso. Sono molte le attività affini tra CRI e AIA, seppur realtà molto distanti, esistono punti di incontro. Promuovono tra i loro associati principi di lealtà e correttezza in ambito sportivo e sociale, la condanna di ogni forma di razzismo e discriminazione o diversità ideologica, socio-politica, religiosa, sessuale o etnica, la non violenza, la cultura del rispetto reciproco e delle regole. Sono questi i punti che hanno permesso facilmente di porsi degli obbiettivi comuni.
L’aspetto sociale è un tema che ha bisogno di molta attenzione nel periodo storico attuale, in particolare se si parla di giovani. Uno degli aspetti maggiormente condiviso e la possibilità tra le due associazioni di fare rete ed estendere il loro messaggio in maniera più capillare fra gli under 35 del territorio. Questo permette di avviare politiche coordinate sulle tematiche educative e informative dei cittadini, soprattutto dei giovani. La possibilità di organizzare formazione di primo soccorso per gli arbitri che dirigono le gare del territorio, che permette di avere giovani certificati ai protocolli per l’uso del defibrillatore e delle manovre di Basic Life Support in caso di evenienza, ampliando anche gli operatori abilitati al BLSD per l’uso del defibrillatore della Sezione. Ma ancora, l’organizzazione di incontri e format per la formazione di volontari che possano favorire la reciproca conoscenza sulle specifiche realtà volte anche ad un reclutamento di nuovi volontari o associati.
“Questo accordo ci permetterà di avvicinare anche i più giovani tramite il linguaggio universale del calcio e dello sport” spiega Andrea Motta, Presidente della CRI di Vigevano. “Abbiamo scelto di intraprendere questo nuovo percorso con gli amici dell’AIA in un momento di particolare difficoltà per lo sport e per i più giovani, che soffrono tra gli altri, in modo particolare le conseguenze dell’emergenza pandemica in corso”: sono infatti allo studio, non appena vi sarà l’effettiva possibilità, giornate di sensibilizzazione ed eventi utilizzando i canali comunicativi del Comitato ducale della CRI e della Sezione di Lomellina. “Lo sport è da sempre un inseparabile compagno per generazioni di giovani fin dai primi anni di vita - spiega Marco Bedin, Presidente della Sezione di Lomellina - I nostri ragazzi ogni settimana dirigono decine di gare nei Campionati su tutto il territorio e mai come in queste settimane lo sport assume un ruolo educativo fondamentale. Questa nuova sinergia rappresenta un’importante opportunità di crescita e di condivisione di buone pratiche tra due entità radicate nel territorio”.
Nelle prossime settimane verrà predisposto inoltre un calendario di formazione dedicato ai tesserati AIA per permettere loro di acquisire le basi di primo soccorso e le procedure per l’uso del defibrillatore. “I nostri ragazzi - prosegue il Presidente Bedin - sono presenti ogni domenica sui decine di campi di giuoco e garantire la sicurezza di tutti gli atleti è anche una nostra responsabilità. Un operatore formato all’uso del defibrillatore è garanzia, in caso di necessità, di un intervento qualificato tempestivo in attesa dell’arrivo dei soccorsi”.
In copertina: Marco Bedin (Presidente AIA Sezione Lomellina) e Andrea Motta (Presidente CRI Comitato di Vigevano)
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)